Viaggiando a piede franco
L’arrivo
della fillossera ha portato la crisi
della vite in Europa ma, ha anche dato il via all’era moderna della
viticoltura, con l’utilizzo dell’innesto.
La
fillossera è un afide fitofago originario del nord America, della lunghezza di
circa un millimetro. Fece la sua comparsa in Francia, dove la produzione di
vino si dimezzò in brevissimo tempo. in Italia arrivò nel 1879, dopo tredici
anni, per poi attraversare tutto lo stivale fino alla Sicilia.
Federico Paulsen fu il primo, nella nostra
nazione, ad usare l’innesto con la vite americana per iniziare a salvare le
viti, la pianta d’oltre oceano supporta bene le condizioni climatiche, anche le
più avverse.
Ma
in un’era cosi tecnologica come si fa a capire se la vite è a piede franco o è
stata innestata?
Non
ci sono applicazioni o software, bisogna ancora affidarsi alla natura,
analizzando i polloni che crescono in primavera sulla base della pianta, vicino
al terreno, le cui foglie fanno individuare se la base è americana o no.
Purtroppo
la fillossera non si è estinta e non
esistono, ancora oggi rimedi, siamo perciò obbligati a utilizzare piante di
vite innestate, che hanno una durata inferiore rispetto a quelle a piede franco
e sono più soggette alle malattie.
Sette terreni diversi e
sette storie, per i vini in degustazione:
Valle d'Aosta Blanc de Morgex et de La Salle DOC
2016 Maison Vevey Albert, 100%
prié blanc allevato a pergola bassa, vitigno definito autoctono in questa zona.
Coltivato tra i novecento e i milleduecento metri d’altitudine, sulle pendici
del Monte Bianco. Vino di montagna, giallo paglierino scarico, naso delicato ed
elegante, fresco e fruttato. In bocca acidità e struttura, finale sapido.
Campi Flegrei Falanghina DOC CRUna deLago 2015 La
Sibilla, 100% falanghina su un
terreno vulcanico, caratterizzato da un bradisismo costante in molti momenti
della giornata. Età delle vigne di oltre venti anni, allevate a guyot,
propagato per talea. Sei mesi d’acciaio e un anno di bottiglia. Naso caldo ed
espressivo, frutta matura gialla e note agrumate, miele. In bocca grande
struttura, mineralità e acidità. Un finale salato che invita alla beva e
all’abbinamento culinario.
Emilia IGT Baba 2015 Mattarelli, 100% fortana, zona costiera a sud del delta del fiume
Po, denominata Bosco Eliceo, composto da terreni sabbiosi a poche centinaia di
metri dal mare, in provincia di Ravenna. Colore scarico rubino, naso di frutta
rossa matura, note balsamiche e pepe nero. Rosmarino e erbe aromatiche. In
bocca una bella trama tannica, ricordi salini,
finale piacevole.
Dolcetto d'Alba DOC Boschi di Berri 2016 Marcarini, 100% dolcetto, siamo a La Morra, forse l’unico
dolcetto a piede franco. Terreni argillosi e sabbiosi, ricchi di ferro e
magnesio, classica formazione di Cassano Spigola. Naso floreale scuro, frutta
di bosco in versione gelatina, note speziate non date dal legno. In bocca
spalla acida, sapidità sabbiosa, ottima struttura. Vigneto allevato a contro
spalliera, potato a guyot, totale di 4400 ceppi.
Vino Rosso Piede Franco 2015 Calabretta, 100% nerello mascalese dell’Etna, solo seicento
bottiglie annue di produzione, ottenuto da viti allevate a circa mille metri
slm. fermentazioni spontanee e un anno in barrique esausta. Colore scarico,
rubino trasparente, al naso frutta rossa piccola matura e note d’incenso,
ricordi di spezie. In bocca grande eleganza, sottile acidità. Ricordi
affumicati, nessun trattamento tranne rame e zolfo.
Vigneti delle Dolomiti IGT Perciso 2013 I
Dolomitici, 100% lambrusco a
foglia frastagliata, vigne allevate su terrazzamenti con il sistema a pergola
trentina. Vitigno antico, rustico e vigoroso. 727 ceppi di vite a piede franco
lasciati da Narciso, detto Ciso. Naso con sentori scuri e chinati, menta e
agrumi. In bocca un tannino verde ma gradevole, sapido e fresco.
Carignano del Sulcis DOC Seruci 2015 Esu, 100% carignano, siamo sulla punta sud ovest
della Sardegna. Terreni sabbiosi della costa e delle isole di S. Antioco e S.
Pietro. Colore scuro e impenetrabile, naso selvatico di macchia mediterranea e
spezie. In bocca una componente alcolica ben bilanciata. Quindici giorni di
macerazione sulle bucce e fermentazioni spontanee. Affinamento in barrique di
secondo passaggio. Fresco ed equilibrato, grande propensione all’abbinamento
culinario con piatti della tradizione sarda.
Vini che ci hanno
fatto girare per tutta l’Italia, dalle Dolomiti alla Sicilia, passando per il
Monte Bianco e le Langhe. Espressioni di massimo livello, gioielli della nostra
amata Italia.
Ciao
GB
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