Casa Vinicola Scarpa
Un vino, una storia e una
verticale di sei annate. Questo è quanto viene racchiuso nel Rouchet Briccorosa dell’azienda Scarpa,
storica realtà del più profondo Monferrato piemontese.
Un territorio molto ampio
e storicamente vocato all’agricoltura. Borghi fortificati e vigne segnano i
confini di queste colline, luoghi di aggregazione e baluardi di vera civiltà
rurale.
L’antica casa vinicola Scarpa ha sede a Nizza Monferrato. Nata a metà del 1800, ancora oggi un’istituzione
classica. I vini qui prodotti, esprimono molto l’andamento delle annate, grazie
a una filosofia minimalista. Il tempo fa la maggior parte del lavoro, donandoci
grandi prodotti da degustare.
Nella seconda metà del
1900 un personaggio è stato legato alla casa vinicola, Mario Pesce, precursore della battaglia per un vino di qualità,
quando il mercato richiedeva ben altro. Fisso sulle sue idee non si è mai
omologato alle tendenze e alle mode di quel periodo.
Rouchet Briccorosa arriva da una vigna fantastica, la Bogliona, dove vi è piantata anche la
barbera. Il terreno è composto dalle arenarie di Serravalle, compattamento di
sabbie antiche. Definizione e forza sono le caratteristiche dei vini rossi
prodotti.
Il ruchè è un’uva tipicissima del Monferrato astigiano,
particolarmente resistente alle stagioni siccitose e ha un elevato tenore di
terpeni, ama terreni leggeri e poco ferrosi.
Il Rouchet Briccorosa si ottiene con fermentazioni in vasche
d’acciaio, senza il controllo della temperatura, la macerazione dura circa dodici
giorni e la maturazione avviene anch’essa in acciaio per un anno. L’affinamento
in bottiglia minimo per dodici mesi. La produzione annua si aggira sulle
quattromila bottiglie.
Ora dedichiamoci alla
degustazione di questa verticale, con Armando
Castagno che ci guida alla scoperta di sensazioni, sentori e gusti:
Rouchet Briccorosa 2015, vino non ancora in vendita, nato in un inverno con
abbondanti nevicate, primavera mite ed estate molto calda. Annata definita
perfetta, dal punto di vista sanitario. Colore rosso rubino carico e luminoso.
Naso invadente, fiori freschi e ribes. Spezie scure e molte note minerali in
sotto fondo. Un vino di chiaro scuri. In bocca una spalla alcolica, corpo lieve
e tannino levigato.
Rouchet Briccorosa 2014, primavera nella norma ma umida, frequenti
precipitazioni estive, annata con poco sole, maturazioni lente e graduali. Vino
con un colore elegante, trasparente. Naso con predominanza di agrumi, arancia e
mandarino. Vino giocato sulla finezza. Nota vegetale in evidenza ed erbe
officinali. In bocca è nobile, fiori rossi e struttura.
Rouchet Briccorosa 2011, primavera piovosa e umida, estate calda,
assolata e siccitosa. Vendemmia precoce con rese basse. Colore scuro e carico.
Naso ricco di frutti maturi piccoli, grande austerità, contegno e classe. Note
minerali. In bocca cacao amaro e tannino.
Rouchet Briccorosa 2007, inverno gelido con abbondanti nevicate,
primavera anticipata, calda e assolata. La vendemmia è iniziata il primo
settembre. Uve mature e cariche di zuccheri. Colore pieno e ardente. Naso
strabordante di frutta, anice e resina, menta e cioccolato, glicine e lavanda.
L’alcol ha un ruolo evidente, in bocca è fresco con un tannino integrato.
Rouchet Briccorosa 1999, ideale distribuzione delle precipitazioni,
escursioni termiche rilevanti, uve ricche di zuccheri e acidi. Colore scarico
con riflessi aranciati. Venti anni nei quali la viticoltura è cambiata, come è
cambiata la vita. Una nota terziaria di parte minerale evidente al naso. Ancora
un cuore aromatico dato dall’uva. Tocco di torrefazione e di corteccia. In
bocca una parte amara che invita l’abbinamento culinario.
Rouchet Briccorosa 1996, primavera irregolare, estate alternata, annata
leggendaria soprattutto in Piemonte. Colore che indica ancora sanità. Poche
tendenze aranciate. Al naso trapelano note date dai terpeni, pietra focaia,
cenere e camino. Fiori ancora presenti. In bocca acidità cruda, persistenza e
asciuttezza al palato.
Uomini in sinergia con
il vigneto, che riescono a produrre grandi vini del territorio. Una
vinificazione coerente con la stratificazione della cultura contadina.
Ciao
GB
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