Due grandi vitigni autoctoni delle Marche
Le Marche sono una regione poco conosciuta, per quanto riguarda il panorama vitivinicolo, ha però una tradizione antica, già 3000 anni fa le popolazioni dei Piceni e poi gli Etruschi coltivavano la vite.
I vitigni autoctoni, a bacca bianca, più rappresentativi sono il Verdicchio e il Pecorino.
Il Verdicchio, insieme al Timorasso e al Fiano, in invecchiamento da sentori di idrocarburi, come i vini del Reno e della Mosella.
Il Verdicchio di Jesi subisce molto l’influsso del mare, mentre quello di Matelica viene coltivato in una valle chiusa ai venti.
A nord e a sud del fiume Esino si ottengono dei prodotti diversi, a sud abbiamo delle colline più alte che originano escursioni termiche e donano ai vini acidità e freschezza, a nord abbiamo invece vini più strutturati.
Dopo questa breve introduzione, il Relatore di questo evento, Guido Invernizzi, cede il microfono ai rappresentanti di quattro aziende marchigiane, produttrici di vini biologici e biodinamici.
La Distesa, di Corrado Dottori, azienda sita al centro della zona classica dei Castelli di Jesi, nella Contrada San Michele, esposizione a pieno sud che permette grande insolazione e bassa umidità a 400 m SLM. Terreni adatti alla viticoltura, argilla calcarea, molto povera, che garantisce basse rese. Azienda ripresa nell’anno 2000 con viti di 25 anni, dal 2004 biologica e dal 2007 naturalità estrema anche in cantina, per cercare di dare massima espressione alla naturalezza del prodotto.
Fiorano, di Paolo Beretta, un lombardo emigrato nelle Marche, azienda inserita nella realtà del Piceno, zona vicino all’Abruzzo, sconosciuta rispetto alla Provincia di Urbino, qui si produce circa il 50% del vino delle Marche. Azienda biologica da sette vendemmie, terreni sabbiosi, molta produzione di vini rossi, ora però il Pecorino è stato riscoperto e sta iniziando l’ascesa nella produzione. Vini bianchi di struttura con acidità, sei ettari di proprietà ed eseguono leggere macerazioni in acciaio, uso di lieviti selezionati propri.
Aurora, presente in sala il Sig. Federico, l’azienda è nella zona DOC Offida, media collina, nata nel 1979, da subito indirizzata verso una produzione naturale, nel 1985 la messa in commercio delle prime bottiglie biologiche, da due anni sono biodinamici. Azienda che ha partecipato, negli anni ottanta, alla riscoperta del Pecorino, nel 1996 ha eseguito la prima vinificazione di questo vitigno, furono prodotte duemila bottiglie con molta acidità, che si è espressa dopo quattro anni, nel tempo si è resa necessaria la variazione per tre volte del metodo di potatura.
La Marca di San Michele, azienda molto giovane nata nel 2007, rappresentata del Sig. Alessandro, lavorazione in sottrazione ogni anno, eliminando quello che viene ritenuto superfluo, molto lavoro sulle feccie fini, cinque ettari di proprietà più uno a Montepulciano, uso sia del legno, in grandi botti, che dell’acciaio.
Dopo le presentazioni delle aziende, riprende il microfono Guido Invernizzi, per iniziare la degustazione degli otto vini proposti:
Donna Orgilla - Offida DOC Pecorino 2010 Azienda Fiorano, colore giallo paglierino, struttura ed eleganza di naso, sentori di note floreali e fruttate, mineralità. In bocca è sapido, alcol elegante, potere pseudo calorico, equilibrato dall’acidità, persistente.
Fiobbo - Offida DOC Pecorino 2009 Azienda Aurora, colore giallo paglierino carico, grande struttura, al naso profumi di frutta gialla e spezie, frutta secca, note di fieno. In bacca è opulente, alcol elegante, persistente e sapido, acidità controllata.
Terre Silvate - Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore 2010 Azienda La Distesa, colore giallo paglierino, struttura e consistenza nel bicchiere, naso delicato, sentori di fiori bianchi, note erbacee. In bocca è fresco, leggero residuo zuccherino a causa della lavorazione naturale, acido e giovane.
Capovolto - Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore 2010 Azienda La Marca di San Michele, elegante al naso, note di mineralità. In bocca è sapido e minerale. Basse rese per ettaro. Lieviti selezionati commerciali.
Il Pigro - Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Riserva 2008 Azienda La Marca di San Michele, colore giallo paglierino carico, al naso si arriva alle note di muschio, balsamico, sentori di albicocca. In bocca, nette le erbe officinali e la frutta secca. Vigneto di 44 anni, uso del legno con botte grande nuova da 1000 L e 9 mesi in bottiglia, prima della messa in commercio.
Gli Eremi - Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Riserva 2008 Azienda La Distesa, servito in bottiglia Magnum, colore giallo con riflessi dorati, dati dall’evoluzione. Al naso legno bagnato e animale, frutta matura e secca, mineralità tenue. In bocca è perfetta la corrispondenza gusto/olfattiva, lungo. Uso della botte da 1000 L di legno, vigna di 31 anni.
Donna Orgilla - Marche IGT Bianco 2007 Azienda Fiorano, colore giallo con riflessi dorati, struttura, al naso sentori di frutta matura, noce moscata, mineralità. In bocca è sapido e minerale, scorza di cedro.
Fiobbo - Offida DOC Pecorino 2006 Azienda Aurora, colore giallo dorato, caldo, al naso è complesso, sentori di frutta gialla matura, mandorla e profumi terziari evoluti, note di tabacco dolce, simile al Viognier, grande vino francese. In bocca note di uvetta passa, sigar-box. Uso della Barrique per valorizzare il vitigno.
Una serata senza prezzo, da oggi in ogni enoteca, in ogni trasmissione televisiva, in ogni carta dei vini, cercheremo il Verdicchio e il Pecorino.
Ciao
GB
I vitigni autoctoni, a bacca bianca, più rappresentativi sono il Verdicchio e il Pecorino.
Il Verdicchio, insieme al Timorasso e al Fiano, in invecchiamento da sentori di idrocarburi, come i vini del Reno e della Mosella.
Il Verdicchio di Jesi subisce molto l’influsso del mare, mentre quello di Matelica viene coltivato in una valle chiusa ai venti.
A nord e a sud del fiume Esino si ottengono dei prodotti diversi, a sud abbiamo delle colline più alte che originano escursioni termiche e donano ai vini acidità e freschezza, a nord abbiamo invece vini più strutturati.
Dopo questa breve introduzione, il Relatore di questo evento, Guido Invernizzi, cede il microfono ai rappresentanti di quattro aziende marchigiane, produttrici di vini biologici e biodinamici.
La Distesa, di Corrado Dottori, azienda sita al centro della zona classica dei Castelli di Jesi, nella Contrada San Michele, esposizione a pieno sud che permette grande insolazione e bassa umidità a 400 m SLM. Terreni adatti alla viticoltura, argilla calcarea, molto povera, che garantisce basse rese. Azienda ripresa nell’anno 2000 con viti di 25 anni, dal 2004 biologica e dal 2007 naturalità estrema anche in cantina, per cercare di dare massima espressione alla naturalezza del prodotto.
Fiorano, di Paolo Beretta, un lombardo emigrato nelle Marche, azienda inserita nella realtà del Piceno, zona vicino all’Abruzzo, sconosciuta rispetto alla Provincia di Urbino, qui si produce circa il 50% del vino delle Marche. Azienda biologica da sette vendemmie, terreni sabbiosi, molta produzione di vini rossi, ora però il Pecorino è stato riscoperto e sta iniziando l’ascesa nella produzione. Vini bianchi di struttura con acidità, sei ettari di proprietà ed eseguono leggere macerazioni in acciaio, uso di lieviti selezionati propri.
Aurora, presente in sala il Sig. Federico, l’azienda è nella zona DOC Offida, media collina, nata nel 1979, da subito indirizzata verso una produzione naturale, nel 1985 la messa in commercio delle prime bottiglie biologiche, da due anni sono biodinamici. Azienda che ha partecipato, negli anni ottanta, alla riscoperta del Pecorino, nel 1996 ha eseguito la prima vinificazione di questo vitigno, furono prodotte duemila bottiglie con molta acidità, che si è espressa dopo quattro anni, nel tempo si è resa necessaria la variazione per tre volte del metodo di potatura.
La Marca di San Michele, azienda molto giovane nata nel 2007, rappresentata del Sig. Alessandro, lavorazione in sottrazione ogni anno, eliminando quello che viene ritenuto superfluo, molto lavoro sulle feccie fini, cinque ettari di proprietà più uno a Montepulciano, uso sia del legno, in grandi botti, che dell’acciaio.
Dopo le presentazioni delle aziende, riprende il microfono Guido Invernizzi, per iniziare la degustazione degli otto vini proposti:
Donna Orgilla - Offida DOC Pecorino 2010 Azienda Fiorano, colore giallo paglierino, struttura ed eleganza di naso, sentori di note floreali e fruttate, mineralità. In bocca è sapido, alcol elegante, potere pseudo calorico, equilibrato dall’acidità, persistente.
Fiobbo - Offida DOC Pecorino 2009 Azienda Aurora, colore giallo paglierino carico, grande struttura, al naso profumi di frutta gialla e spezie, frutta secca, note di fieno. In bacca è opulente, alcol elegante, persistente e sapido, acidità controllata.
Terre Silvate - Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore 2010 Azienda La Distesa, colore giallo paglierino, struttura e consistenza nel bicchiere, naso delicato, sentori di fiori bianchi, note erbacee. In bocca è fresco, leggero residuo zuccherino a causa della lavorazione naturale, acido e giovane.
Capovolto - Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore 2010 Azienda La Marca di San Michele, elegante al naso, note di mineralità. In bocca è sapido e minerale. Basse rese per ettaro. Lieviti selezionati commerciali.
Il Pigro - Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Riserva 2008 Azienda La Marca di San Michele, colore giallo paglierino carico, al naso si arriva alle note di muschio, balsamico, sentori di albicocca. In bocca, nette le erbe officinali e la frutta secca. Vigneto di 44 anni, uso del legno con botte grande nuova da 1000 L e 9 mesi in bottiglia, prima della messa in commercio.
Gli Eremi - Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Riserva 2008 Azienda La Distesa, servito in bottiglia Magnum, colore giallo con riflessi dorati, dati dall’evoluzione. Al naso legno bagnato e animale, frutta matura e secca, mineralità tenue. In bocca è perfetta la corrispondenza gusto/olfattiva, lungo. Uso della botte da 1000 L di legno, vigna di 31 anni.
Donna Orgilla - Marche IGT Bianco 2007 Azienda Fiorano, colore giallo con riflessi dorati, struttura, al naso sentori di frutta matura, noce moscata, mineralità. In bocca è sapido e minerale, scorza di cedro.
Fiobbo - Offida DOC Pecorino 2006 Azienda Aurora, colore giallo dorato, caldo, al naso è complesso, sentori di frutta gialla matura, mandorla e profumi terziari evoluti, note di tabacco dolce, simile al Viognier, grande vino francese. In bocca note di uvetta passa, sigar-box. Uso della Barrique per valorizzare il vitigno.
Una serata senza prezzo, da oggi in ogni enoteca, in ogni trasmissione televisiva, in ogni carta dei vini, cercheremo il Verdicchio e il Pecorino.
Ciao
GB
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