Vajra

Vajra, una famiglia che lavora con tanto amore le proprie terre, site a Vergne, la frazione più elevata del comune di Barolo. Aldo è giunto a Milano per raccontarci ed affascinarci con parole, aneddoti e immagini delle sue terre, che proietta sullo schermo alle sue spalle. Il suo primo anno in azienda è stato il 1972, caratterizzato da una vendemmia disastrosa per le Langhe, nella quale non si è ottenuto vino Barolo. L’uva è stata raccolta comunque e si è prodotto un vino per tutti i giorni, venduto agli amici di Torino e a pochissimi clienti. Nel 1984, il matrimonio con Milena fa nascere la vera e propria avventura, carica ancora oggi d’entusiasmo. Nel 1986 una devastante grandinata ha messo in ginocchio molti viticoltori langaroli, alcuni dei quali decisero di dare le proprie vigne ad Aldo Vajra, fresco di studi universitari, con la speranza di recuperare il recuperabile. Così l’azienda iniziò il suo ampliamento di ettari, nei quali per scelta di diversificazione, vennero impiantate diverse tipologie di vitigni che permettono, ancora oggi, di mettere sul mercato diverse etichette, senza seguire però le mode ma, interpretando ciò che può dare il terreno. La raccolta delle uve viene tutta eseguita a mano, con cura e attenzione anche in cantina. L’obbiettivo è arrivare alla massima espressione nel vino. Prodotti che non devono primeggiare sulla tavola ma che devono unire le persone.
Langhe DOC Riesling 2012 Petracine
Vigneto piantato tra il 1985 e il 1986, prima annata vendemmiata 1989, poco dopo arrivarono i primi risultati interessanti. Un prodotto sul quale bisogna stare attenti alle ossidazioni. Un vitigno che esprime molto bene il terreno. Un delicato colore verde che lascia spazio ai riflessi paglierini. Al naso dominano le note di frutta fresca, nitida e croccante. Mandarino e clementino accompagnati dalla pietra focaia. Pesca e albicocca date dalla gioventù del prodotto. Leggera anidride carbonica, residua di un veloce imbottigliamento del vino. In bocca grande equilibrio e buona mineralità.

Langhe DOC Nebbiolo 2011 Bric Bertone
Vigna sita fuori dal disciplinare del Barolo, composta da terreni bianchi. Se ne ottiene un vino di pronta beva, un nebbiolo fresco e fruttato con poca presenza del legno. Color rubino, delicato e trasparente. Sentori netti di ciliegia e lievi note agrumate. In bocca tannino dolce e fruttato, estremamente piacevole e godibile a tutto pasto.

Barolo DOGC Albe 2009
Albe è il prodigio del sole che ogni mattina sorge tre volte sui vigneti Fossati, La Volta e Coste di Vergne. Definito il barolo base dell’aziena Vajra. Il barolo che ha la funzione di avvicinare il consumatore ai più importanti e austeri prodotti. Arrivato al sedicesimo posto nella classifica di Wine Spectator, secondo italiano dopo Mascarello. Un barolo che può essere tranquillamente servito al bicchiere nei wine bar. Note di melograno, ciliegie e susina rossa. In bocca è delizioso e piacevole, con un tannino pronunciato e dolce.

Barolo DOCG Bricco delle viole 2009
Vigneti storici della famiglia Vajra, qui aveva la cascina la nonna di Aldo. Un microclima particolare, famoso già al tempo dell’impero romano. Un barolo nitido e diritto. L’annata 2009 è stata buona in langa, pioggie a marzo ed aprile, in estate pochi picchi delle temperature, clima perfetto per il nebbiolo di queste terre. Al naso note di violetta e rosa appassita, frutta scura e sotto bosco. In bocca il tannino è presente e giovane, sentori fruttati poco evoluti. Il vino ha bisogno almeno di un anno in vetro.

Barolo DOCG Luigi Baudana, Baudana 2009
Qui cambia tutto, barolo prodotto dall’azienda Baudana, nell’anno in cui inizia la collaborazione con Vajra, ci troviamo nel comune di Serralunga d’Alba. Un barolo di notevole struttura ed impatto. Al naso fiori secchi e frutti piccoli rossi, lavanda e rabarbaro. In bocca il tannino è importante, levigato e molto presente. Componente fruttata che riemerge.

Barolo DOCG Luigi Baudana, Baudana 2006
Vino prodotto in una delle annate buone, anche se al momento ancora sottovalutata. Al naso componente fruttata evidente, note di tabacco e menta. In bocca il tannino è importante, la frutta viene però opacizzata dalla botte piccola. Un finale sanguigno, espressione di questo territorio.

Moscato 2012
Un moscato classico, per iniziare a pensare alle prossime festività natalizie. Una dolcezza presente ma non invasiva. Una pulizia accompagnata da erbe aromatiche e agrumate. In bocca dolcezza e componente acida.


Durante questo incontro abbiamo avuto il piacere di conoscere un vignaiolo innamorato di quello che fa, che produce vini da apprezzare per quello che danno nel bicchiere e per la passione con cui sono ottenuti.

Ciao
GB

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