Birra Panil

L’Italia è il Paese delle eccellenze anche per quanto riguarda la birra, bevanda prodotta soprattutto con l’acqua; altri ingredienti, tuttavia, concorrono alla sua realizzazione: malto d’orzo, luppolo, lievito e il quinto elemento, ovvero il cuore, senza il quale la birra prodotta non è buona.
Queste sono le prime parole con cui Andrea Lui, del birrificio Panil, si è presentato al pubblico che ha riempito la sala del Westin Palace Hotel di Milano.

Il malto rilascia corpo e sentori. L’amaro e l’aroma sono dati dal luppolo, unico conservante delle birre artigianali. Il lievito invece dona gli esteri. Gli stili produttivi della birra, in tutto il mondo, sono molti: dalla Germania al Belgio, dall’Inghilterra agli Stati Uniti, ogni Nazione ha il suo preciso metodo, tranne l’Italia, dove vengono sintetizzati i vari stili alla ricerca del miglior prodotto.

Panil è stato il nono micro birrificio aperto in Italia; il suo fondatore Renzo Losi, ha sperimentato la rifermentazione in legno, ispirandosi al mondo delle birre belghe. Le sue creazioni sono sempre state caratterizzate da una grande beva. Il birrificio Panil si trova vicino al Castello di Torrechiara, in provincia di Parma; la produzione è volta alla ricerca di sentori differenti, ottenuti a volte da contaminazioni esterne. Andrea Lui, subentrato a Renzo Losi nel 2012, ha ereditato un impianto di vecchia concezione e ha cercato da subito di conferire una nuova impronta ai prodotti, per avvicinarli al suo personale gusto cercando di affinare alcuni sentori e sensazioni. Andrea prima faceva tutt’altro: il suo vecchio datore di lavoro, un certo Steve Jobs, proprio con quel famoso discorso all’Università di Stanford, gli ha dato la forza di far nascere e coltivare dentro di sé la passione per la birra, che ha iniziato a produrla dapprima artigianalmente in casa, senza mai assaggiarla, perché fino a quel momento era astemio. Gli incontri con alcuni precursori del movimento della birra in Italia, come Teo Musso, lo hanno ulteriormente stimolato. Dopo tanta esperienza e tanti incontri nel mondo della birra Andrea afferma, quasi come un filosofo, che la sua è una ricerca continua, volta al giocare con le tolleranze, per arrivare a trovare nel bicchiere quello che lui più desidera; il birraio è tanto più bravo quanto più riesce a nascondere il difetto che si può avere nella base, ovvero nell’acqua, puntando sullo stile, cercando di produrre qualcosa che non ha metri di paragone, qualcosa che non si è ancora bevuto.



Cinque sono le birre che ci vengono proposte, con il consiglio di non degustarle a basse temperature, per non penalizzarne i sentori:

Bionda, birra bionda classica in pieno stile tedesco, molto beverina con 5,5% vol di alcol, ottenuta a bassa fermentazione. Netti al naso i sentori sulfurei e quelli della crosta di pane; in bocca entra con l’amaro in maniera molto decisa. Birra abbastanza centrata nel suo stile produttivo classico.


Ambre, birra ambrata doppio malto ad alta fermentazione, di piena estrazione belga, con 6,5% vol. alcolico. Un colore scuro che vira verso l’aranciato bruno. Al naso primi sentori di liquirizia dolce, frutta cotta e mela verde; in bocca moderato amaro, coperto dal malto distico usato in produzione, per finire con fiori bianchi e tocchi erbacei.


Divina, birra bionda acida a fermentazione spontanea, invecchiata a lungo in barrique usate per il vino cabernet. Colore giallo intenso, dona al naso sentori completamente diversi rispetto alla bocca: cartone bagnato e pelle del salame, sono i suoi caratteristici profumi. In bocca è spigolosa con una netta predominante salata. Tre sono le fermentazioni eseguite, nota citrica nel finale. Un abbinamento culinario, suggerito dallo stesso Andrea Lui, il lardo di Colonnata e grandi formaggi erborinati.


Barriquée Sour, è stata la prima birra italiana rifermentata in legno. Colore scuro di grande corpo ed eleganza. Prodotto estremamente originale e molto apprezzato all’estero. Sentori di frutta rossa cotta e bastoncino di liquirizia, un ritorno di agrumi e un acido poco presente.


Enhanced, birra chiara fermentata con lieviti del vino. Presenta un caratteristico sapore e sentore di lievito, che dà un retrogusto astringente. Grande corpo che la porta ad essere gustata con primi piatti, soprattutto ripieni di carne.


Una serata che ha donato emozioni e nozioni ad una platea più abituata a sentire parlare di vino. Sicuramente Andrea Lui ci ha trasportato per due ore in un mondo diverso, fatto di piccole realtà che lavorano con grande entusiasmo e molta sinergia.

Articolo pubblicato anche sul sito AIS Regione Lombardia

Articolo pubblicato anche sul sito AIS Delegazione di Milano

Ciao
GB

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