Gaja Distribuzione

Vini bianchi da tutto il mondo, importati da Gaja Distribuzione, delle vere chicche enologiche provenienti da tutti i continenti, prodotti strani, ottenuti da vitigni particolari e delle volte rari, una vera scoperta.
Il viaggio inizia in Germania, con un riesling renano metodo classico, sicuramente un vino diverso dagli standard produttivi tedeschi. Generalmente dal riesling si ottengono vini fermi ma, una buona acidità permette anche la spumantizzazione. Il freddo aiuta tutto ciò, insieme alla costanza climatica durante il periodo della maturazione. La buccia di quest’uva contiene più di cinquanta terpeni che donano aromi sempre molto intensi e penetranti, sentori floreali e fruttati. In Germania il riesling è coltivato nella Valle del Reno su terreni di ardesia di diversi colori.
Riesling Sec Brut 2008 - Rheingau, tre anni sui lieviti in bottiglia renana, in puro rigore teutonico, vino senza residuo zuccherino, colore giallo dorato con un perlage poco numeroso ma fine, cristallino nel bevante. Vendemmia leggermente posticipata e lungo affinamento sono le caratteristiche produttive. Naso con note di frutta e fiori, una bellissima mineralità, sentori di biscotto come evoluzione dei lieviti. In bocca magnifica nota sapida quasi salmastra e salata, una mineralità data dal terreno che troviamo in degustazione, con una bella salivazione.

Passiamo in Spagna, un paese con una storia vitivinicola vecchissima, più precisamente andiamo in Galizia, zona di produzione di grandi vini bianchi. Albariño è il vitigno principe quasi definito locale, adatto all’abbinamento con piatti di pesce. I terreni in queste zone sono calcarei e posti vicini all’oceano, il clima è ventilato.

Albariño de Fefinane 2010, questo secondo vino è proposto in una bottiglia simil renana, ottenuto da solo uso dell’acciaio. Colore giallo dorato, cristallino e consistente. Al naso note di frutta gialla tropicale matura e mineralità, in bocca è strutturato e opulento, grasso e quasi salmastro. Un alcol elegante con grande freschezza e salivazione.

Ora passiamo in Francia, in un’AOC minore della Valle del Rodano, sulla riva destra del fiume, una striscia di terra di circa 50 Km nella zona settentrionale. Pendii ripidi, illuminati dai riverberi del fiume, vendemmie tardive imposte da un clima mediterraneo, terreno granitico.

Guigal Saint Joseph Blanc 2010, colore dorato con una componente polialcolica importante. Al naso frutta matura e spezie dolci, note di macchia mediterranea. In bocca evidente mineralità, secco e tagliente, un grande e sapiente uso del legno. Marsanne è il primo vitigno usato per questo vino, dona potenza con poca acidità ed alcol elegante. Roussanne, altro vitigno tipico della Valle del Rodano che da finezza e note floreali.

Abbandoniamo l’Europa e andiamo ad Israele, nazione con una tradizione vitivinicola antichissima, si parla di oltre cinque mila anni, ci rechiamo virtualmente sulle alture del Golan, dove il lago di Tiberiade è un’immenso bacino idrico. Il clima è mediterraneo e continentale, in questi territori si producono ottimi vini da vitigni di origine francese, il supporto della tecnologia è imponente.

Yarden Viognier 2011, un vino che ha fatto legno, ottenuto da questo vitigno originario della Valle del Rodano. Morbido e rotondo, quasi untuoso. Vitigno che ha un DNA simile alla freisa, proprio come il nebbiolo. Colore giallo che vira verso il dorato, al naso frutta gialla matura, banana, fiori di lavanda e nota di biscotto. In bocca è speziato, muscoloso e rotondo. Importante componente alcolica e minerale.

Ci spostiamo di continente e arriviamo in Australia, una delle zone definite del nuovo mondo vitivinicolo, moltissime uve sono state piantate su queste terre, si stanno ottenendo vini con un alto livello qualitativo. La vigne migliori sono concentrate nella zona a sud est.

Torbreck Woddcutters Semillon 2007, vino di colore giallo dorato magnifico e consistente, naso interessantissimo, note di frutta gialla matura, paglia e terra. Erbaceo e minerale con salamoia di olive verdi. In bocca è sapido, balsamico e muschiato, con liquirizia nera.

Per l’ultima tappa di questo viaggio andiamo in Canada, per un icewine, un vino tra i più longevi come tipologia. Anche in questa nazione si stanno producendo ottimi vini, a dimostrazione che il Canada non è solo ghiaccio e orsi. Vidal è un vitigno nato per produrre il brandy ma, la sua spessa buccia permette di utilizzarlo anche per gli icewine.

Vidal Icewine, colore topazio brillante con una grande struttura, un naso fantastico con sentori di albicocca in testa, ananas e miele, salvia e rosmarino, canditi di frutta e buona mineralità. In bocca netto il miele e i fiori, uno zucchero gestito benissimo, fresco e rotondo, lungo e strutturato. Un vino da meditazione con un perfetto tenore zuccherino completamente amalgamato ai sentori di frutta.


Una serata dove sono stati scelti e proposti sei vini originali, un viaggio dall’Europa ad Israele, dall’Australia al Canada. Due ore in cui abbiamo vissuto una pennellata sul vino mondiale, grazie a Guido Invernizzi e a vini più unici che rari.

Ciao
GB

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