Gusto Champagne
Grande
fermento in sala, sta per iniziare il primo evento della stagione 2013/2014, la
voglia di riprendere con le degustazioni è molta! Dopo la pausa estiva e le
tanto sospirate ferie si ricomincia: partiamo con il botto, ovvero con le più
nobili bollicine, con sei champagne, importati da Gusto & Degusto srl,
società del sommelier Francesco Almagno, pronto a prendere il microfono e ad
introdurci nel suo mondo lavorativo, una missione volta alla ricerca di
prodotti poco conosciuti.
Lo
champagne è un vino unico, irraggiungibile ed inimitabile; si producono
bollicine in tutto il mondo ma, nessuna zona può e riesce ad ottenere un tale
livello di eleganza e raffinatezza. Così esordisce Guido Invernizzi, brioso
relatore di questa sera.
La nascita dello champagne è legata alla leggenda di Dom Perignon, il primo ad avere scoperto il concetto di terroir e ad aver realizzato una cuvée. Nella Bibbia e nella tradizione letteraria greco-romana sono già menzionati i vini spumanti; nel Medioevo, la scuola medica salernitana insegnava che per digerire bisognava bere vino con le bollicine. Dai resoconti storici non si capisce quindi dove e quando sia nata la bollicina ma, sicuramente, i francesi hanno avuto un ruolo predominante nella sua genesi. Se però noi beviamo champagne è anche per merito degli inglesi, soprattutto per l’invenzione della sciampagnotta, bottiglia resistente alle alte pressioni della rifermentazione dei lieviti.
La nascita dello champagne è legata alla leggenda di Dom Perignon, il primo ad avere scoperto il concetto di terroir e ad aver realizzato una cuvée. Nella Bibbia e nella tradizione letteraria greco-romana sono già menzionati i vini spumanti; nel Medioevo, la scuola medica salernitana insegnava che per digerire bisognava bere vino con le bollicine. Dai resoconti storici non si capisce quindi dove e quando sia nata la bollicina ma, sicuramente, i francesi hanno avuto un ruolo predominante nella sua genesi. Se però noi beviamo champagne è anche per merito degli inglesi, soprattutto per l’invenzione della sciampagnotta, bottiglia resistente alle alte pressioni della rifermentazione dei lieviti.
Oggi
lo champagne è il vino più famoso al mondo, il territorio di produzione è
completamente aperto e soggetto all’arrivo di perturbazioni atmosferiche, in quanto non ha catene
montuose a nord che lo proteggano, il clima è sostanzialmente continentale,
caratterizzato da sferzate di vento gelido e frequenti grandinate estive. Un
discreto numero di ore di sole e un’importante luminosità favoriscono la
crescita fogliare delle viti. Il terreno è unico al mondo: fino a settanta
milioni di anni fa, al posto delle viti c’era un mare tropicale, che con il suo
ritiro creò una crosta gessosa di circa trecento metri di spessore, ricca di
fossili marini; questa particolare conformazione terrosa accumula calore e
acqua donando un’organolettica unica al prodotto finale. Sopra questa
composizione gessosa, nei secoli, si è depositato del materiale che determina e
definisce i terreni più o meno vocati per la coltivazione della vite. In totale
ci sono circa 33.000 ettari coltivati, che corrispondono addirittura al 4% di
tutto il territorio francese; la produzione è contraddistinta da 17 gran cru di
cui 10 nella zona della Montagne de Reims e 43 premiere cru. I vitigni per
produrre questo vino sono tre: lo chardonnay, il pinot meunier e il pinot noir.
Durante la serata Guido ci ha accompagnato nell’assaggio di sei meravigliosi prodotti:
Champagne Alexandre Penet - Brut
Nature Grand Cru Cuvée
Prodotto
a dosaggio zero, ovvero senza aggiunta della liqueur d’expédicion, esegue la
fermentazione malolattica; composto da 70% di pinot nero e 30% di chardonnay
con vini base del 2006 e 2007, resta quattro anni sulle fecce ed è stato
sboccato a novembre 2012. Zona di produzione la Montagne de Reims. Dal colore
nel beverante si intuisce la grande presenza del pinot noir, bellissima
trasparenza e perlage fine. Grande naso: piccoli frutti rossi e una nota di
lievito. In bocca una presenza sapida e gessosa, perfetta corrispondenza
gusto-olfattiva.
Champagne Jean Dumangin - Extra Brut Blanc de Blancs
Stessa
zona di produzione del precedente champagne, chardonnay in purezza, sboccatura
del settembre 2012, dopo quattro anni in cantina e fermentazione malolattica.
Al naso netti gli agrumi e la crosta di pane, in bocca grande freschezza e una
nota sapida e minerale. Una lunga persistenza caratterizza il prodotto.
Champagne Breton Fils - Rosé Brut
Ci
spostiamo nella Côte des Blancs per questo terzo champagne, zona quasi
esclusivamente impiantata a chardonnay, ma questo vino è ottenuto anche con
l’aiuto del pinot meunier. Il colore si presenta di un bellissimo rosa salmone,
senza però le tonalità ramate e aranciate. Al naso una nota vinosa evidente,
accompagnata dai lieviti e da frutti rossi piccoli. In bocca nessuna nota
amaricante, presente la fragola supportata da una buona acidità. Un prodotto
rosato semplice non da invecchiamento, non carnoso come altri vini di questa
tipologia, sicuramente interessante.
Champagne Christian Bourmault - Grand Éloge
Anche
qui abbiamo uno chardonnay in purezza, una cuvée di due annate, 2006 e 2007,
quattro anni in bottiglia, senza malolattica e sboccatura eseguita ad aprile
2012. Fine il perlage nel bicchiere, il colore vira verso l’oro; un naso
impegnativo: sentori di banana e pasticceria burrosa. In bocca tabacco tostato
con una grande sapidità. Stile produttivo innovativo con invecchiamento in
legno, prodotto elegante e fine.
Champagne Boulachin Chaput - Dame Noire
Millesimo
2006, 100% pinot nero, fermentazione malolattica e sboccatura del febbraio
2013. Un vino che dimostra potenza, al naso sentori di pesca e frutti rossi. In
bocca è fresco e minerale con struttura.
Champagne Julien Chopin - Millésime 2002
10
anni sui lieviti per questo ultimo champagne, sboccato nel gennaio 2013,
composto da un 10% di pinot meunier, 30% di pinot nero e io restante 60% di
chardonnay. Stile moderno con una grande complessità al naso, confettura di
frutta gialla matura ed eleganza. In bocca grande persistenza con sentori di
agrumi.
Insomma un grande inizio di stagione con grandi vini! Un ringraziamento a Guido Invernizzi, agli organizzatori e a tutti coloro che hanno voluto partecipare.
Articolo pubblicato anche sul sito A.I.S. Delegazione di Milano
Articolo pubblicato anche sul sito A.I.S. Lombardia
Articolo pubblicato anche sul sito A.I.S. Lombardia
Ciao
GB
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