Riccardo Cotarella

Moltissime sono le aziende che si avvalgono della collaborazione di Riccardo Cotarella, sia in Italia sia all’estero, a Milano si sono svolti due eventi dedicati a questo grande enologo.

Un ricchissimo banco d’assaggio è stato il protagonista del pomeriggio, mentre la sera si è svolta una degustazione con tredici vini, annata 2001.
Presenti in sala, oltre a Riccardo Cotarella, molti proprietari delle aziende che lui segue, i massimi vertici dell’A.I.S. molti appassionati e addetti del settore.
La degustazione è durata circa quattro ore, nelle quali ogni vino proposto è stato raccontato e degustato.
Il 2001 è stata una grande annata per i vini di Riccardo Cotarella, annata ricercatissima, che per molti vini proposti in degustazione, finisce. Sono poche oramai le bottiglie in commercio, a più di dieci anni di distanza. Un viaggio per tutta l’Italia, con alcuni passaggi in Francia.

Five Roses Leone De Castris, Salice Salentino (LE), unico vino con annata 2011, vino storico, un rosato nato negli anni cinquanta, ancora oggi moderno. Fu imbottigliato per la prima volta nel 1943, in bottiglie di birra, bevute dalle truppe americane. Colore rosato cerasuolo, un vino che esprime il territorio, sentori di oleandro e rosa, fresco e complesso. Profumi giovani, in bocca sentori di frutta rossa, struttura ed eleganza.

Don Antonio 2001 Morgante, Grotte (AG), dalla Sicilia l’emblema del Nero d’Avola da più di quindici anni, nel 1998 la prima vendemmia con la collaborazione di Riccardo Cotarella, la dimostrazione che il Nero d’Avola può essere anche un vino da invecchiamento. Colore rosso granato, pochissimi riflessi aranciati, note floreali evidentissime di violetta, chiodi di garofano, caffè e cacao. In bocca è avvolgente, liquirizia e tannini, lo rendono vivo.

Montiano 2001 Falesco, Montecchio (TR), azienda di proprietà di Riccardo Cotarella e di suo fratello, questo vino è definito il Merlot scoperto in Francia a Bordeaux. Colore rubino carico, luminoso, presagisce longevità, al naso è intenso e complesso, con note di frutta, ciliegia e ribes, alloro e noce moscata, vaniglia e menta. In bocca è avvolgente e si espande con un tannino maturo ed equilibrato.

La Maze 2001 Château de Frausseille, (Francia) azienda di proprietà tedesca, un angolo d’Italia in Francia, a sud est di Bordeaux, zona lontana dal mare, ad agosto di notte fa già freddo, una volta si producevano solo vini dolci, ora con il cambio climatico, si riesce a produrre grandi vini rossi da uve Merlot in purezza. Nel bicchiere il colore è rosso rubino, media consistenza, al naso spezie e frutta, viola e marasca, minerali, pepe e liquirizia, polvere e grafite, caratteristiche dei vini d’oltralpe. In bocca è morbido e il tannino è avvolgente, freschezza con finale non amaro, sapido.

Haut Condissas 2001 Rolland De By, (Francia) azienda di proprietà di un decoratore molto affermato, zona di Bordeaux verso nord sull’oceano, le maree influenzano il territorio, sessanta ettari vitati, blend di vitigni francesi. Colore granato, al naso è molto fruttato, complesso e fresco, in bocca è presente il tannino, sentori di liquirizia dolce. Anche questo vino rappresenta la Francia nel bicchiere.

Pomorosso 2001 Coppo, Canelli (AT), anno di fondazione 1892, la Barbera è il vitigno di questa azienda, sita nel regno del Moscato, il 2001 è stata un’annata buona, dopo un fantastico 2000. Vino fruttato di grande complessità, sentori al naso di amarena e more, cacao e caffè. In bocca è fresco, caldo e strutturato, pochi tannini ma molta corposità data dal vitigno. Sfatato il mito che la Barbera deve essere bevuta giovane.

Montevetrano 2001 Montevetrano, San Cipriano Picentino (SA), siamo in Campania con Cabernet, Merlot e Aglianico. Azienda creata su una proprietà che era dei Borboni, con una casa del settecento. L’etichetta del vino è stata disegnata dalla figlia della proprietaria, la Sig.ra Silvia. Colore granato splendido e brillante. Sentori di frutta rossa matura che volge alla confettura, menta e finocchietto. Vino fine ed elegante. In bocca il tannino e presente e morbido, acidità con finale lungo, eleganza.

Coltassala 2001 Fattoria Castello di Volpaia, Radda in Chianti (SI), azienda sita a 610 mt. sul livello del mare, sulla Via Franchigena, non è un castello ma un borgo fortificato abitato da popolazioni cossovare, con grandi tradizioni di agricoltura. Azienda biodinamica dal 2001, con grande attenzione alla vigna, un Sangiovese che lascia il segno. Colore granato con riflessi aranciati, al naso frutta in confettura, noci, liquirizia e pepe bianco, cuoio, tabacco e corteccia. In bocca il tannino è ben presente, acidità e morbidezze, finale interminabile.

Cammarato 2001 Villa Matilde, Cellole (CE), zona del Falerno, azienda a conduzione familiare, vigne chiuse dalle catene montuose vulcaniche, 80% Aglianico e 20% Piedirosso. Colore granato compatto senza riflessi, naso senza terziari, sentori di confettura, in bocca è maestoso e potente, ricco e strutturato, tannino incisivo e marcato.

Avi 2001 San Patrignano, Coriano (RN), il nome di questo vino significa “A Vincenzo” Muccioli, nel 1997 Cotarella incontra la comunità di recupero di San Patrignano e inizia subito questa avventura, il Sangiovese di Romagna. Colore granato che lascia il passo all’aranciato, al naso profumi terziari, note balsamiche e iodate. In bocca non è un vino stanco, ricchissimo ed equilibrato, tannino vivo e palpabile, elegante e piacevole.

Adrano 2001 Villa Medoro, Atri (TE), ben cento ettari vitati, vino dal colore rosso granato intenso e brillante, rispetta il vitigno Montepulciano, al naso frutta nera, mora e prugna, note di terziario, cuoio e tabacco dolce. In bocca entra prepotente ma non scomposto, tannino presente e piacevole, vino giovane.

Terra di Lavoro 2001 Galardi, Sessa Aurunca (CE), azienda sita sulla sommità di un vulcano, vino amato o odiato, grande espressione del territorio, estratto di lava, Aglianico e Piedirosso. Colore rosso granato intenso, al naso è complesso, sentori di frutta matura e tamarindo, viola e note balsamiche, netta la grafite. In bocca è molto concentrato e corposo, finale minerale.

La Palazzola, Stroncone (TR), finiti i rossi andiamo in Umbria per un passito, un vino inventato. Azienda punto di riferimento per il rispetto della natura e per la passione. Vin Santo di colore ambra ramato, luminoso, al naso netta l’albicocca e i fichi. Sensazioni balsamiche e datteri. In bocca è dolce e morbido, ritorni di frutta e leggera ossidazione.

Grande potenzialità di tutti questi vini che hanno oramai superato i dieci anni, a dimostrazione che l’enologia ha fatto passi da gigante e sta cambiando il modo di fare il vino in molte regioni del mondo, dando sempre maggiormente un apporto alle aziende vitivinicole.

Ciao
GB

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