San Leonardo. Aristocratica visione in verticale
«Il bordolese italiano dall’animo gentile». Così viene definito il Vigneti delle Dolomiti IGT San Leonardo prodotto dalla Tenuta San Leonardo, un vino che ha traguardato i 40 anni di produzione. Il 1982 infatti è l’anno di prima uscita di questa prestigiosa etichetta.
Da più di trecento anni i Marchesi Guerrieri Gonzaga risiedono
presso la Tenuta San Leonardo, che nacque come monastero, incastonato tra le
montagne trentine. Risale al padre del Marchese Carlo, primo enologo della
famiglia, la sua iniziale ristrutturazione avvenuta a cavallo tra l’Ottocento e
il Novecento. Oggi è il figlio di Carlo, Anselmo, che dal padre ha ricevuto in
dono l’amore per la terra, la vite e il vino, a gestire la tenuta.
Nella Tenuta San Leonardo abitano intere famiglie che
lavorano la terra e preservano la natura, sono nate e cresciute a San Leonardo
portando avanti tradizioni e tramandando un lavoro sapiente in stretto legame
con il lento passare delle stagioni.
All’interno della tenuta troviamo una chiesa intitolata a San Leonardo di Noblac; purtroppo, dell’antica struttura, oggi è rimasta solo l’abside. Villa Gresti – il cui nome deriva dalla Marchesa Gemma de Gresti Guerrieri Gonzaga - è la residenza all’interno della tenuta della famiglia Guerrieri Gonzaga, una villa in stile liberty costruita alla fine dell’Ottocento.
Tenuta San Leonardo conta un’estensione di circa 300
ettari, che comprendono i 30 destinati alla coltivazione delle vite a bacca
rossa. Le vigne di merlot, piantate nei primi del ‘900 su terreni
ciottolosi, sono coltivate a cordone speronato e con il sistema a pergola. Il cabernet
sauvignon, piantato nel 1978 è coltivato solo a cordone speronato su
terreni ricchi di sabbia. Il carmenère, vera essenza dei vini di San
Leonardo, ha una storia antica che lo colloca a metà dell’800 e viene allevato
con la tradizionale pergola trentina e a guyot, in terreni sabbiosi.
Tenuta San Leonardo è un’azienda biologica
certificata dal 2018, grazie a un percorso di conversione durato tre anni. Il
grande impegno nel salvaguardare il territorio le ha fatto ottenere, sempre
nello stesso anno, il riconoscimento dall’associazione BWA Friends of
Biodiversity, come azienda amica della biodiversità.
La vendemmia è fondamentale per ottenere un ottimo vino:
controlli quasi maniacali, vengono eseguiti quotidianamente per permettere la
raccolta dell’uva nel momento giusto. Le antiche cantine, in parte recentemente
ristrutturate, ospitano le vasche di cemento usate per le fermentazioni
spontanee, della durata di 15-18 giorni, durante le quali vengono eseguiti
rimontaggi e délastage. Nel 2001 è stata realizzata la barricaia sotterranea,
dove i vini affinano in legno per almeno 24 mesi. Le bottiglie di tutte le
annate del vino San Leonardo, dalla prima a quelle più recenti, sono invece
conservate in un luogo chiamato archivio, un vero punto d’interesse per
chi visita l’azienda.
San Leonardo, vino simbolo della tenuta, è un taglio
bordolese, elegante e longevo. I vitigni impiegati sono: cabernet sauvignon
60%, carmenère 30% e merlot 10%. L’affinamento prevede un minimo di 18-24 mesi
in barrique di rovere francese di primo, secondo e terzo passaggio. I formati
disponibili partono dalla mezza bottiglia 0,375 L fino ad arrivate alla
Melchior da 18 L.
Passiamo ora alla degustazione, una verticale che partendo dal 1994 ci porterà verso le annate
più recenti.
La degustazione
Vigneti delle Dolomiti IGT San Leonardo 1994
Annata
dall’andamento singolare con la concentrazione massima delle piogge in maggio e
giugno; temperature nella media; vendemmia precoce con valori medio-alti di
acidità.
Colore
granato che vira verso l’aranciato, buon impatto olfattivo, profumi terziari,
cordiale ed elegante, sentori di fiori secchi, caffè e torrefazione, resine e
funghi. In bocca particolare acidità e lunghezza mentre l’alcol arriva in un
secondo tempo. Tannino maturo e definito. Al secondo assaggio dona sentori di
erbe e infusi.
Vigneti
delle Dolomiti IGT San Leonardo 1999
Annata di
piogge scarse tra aprile e ottobre; molto caldo in estate con alta
concentrazione zuccherina in vendemmia, iniziata il 27 settembre con il merlot
e conclusasi il 15 ottobre con il cabernet.
Rubino con
un bordo granato fitto. Al naso è scuro e poco disponibile, piccoli frutti
rossi polposi e spezie dolci, vaniglia e camomilla. Terroso con ricordi di
caffè arabica. In bocca è performante, tannino definito ed evoluto, acidità in
sintonia con il resto che troviamo nel calice.
Vigneti
delle Dolomiti IGT San Leonardo 2005
Inizio di
stagione piovoso, poi primavera splendida con invaiatura precoce a metà luglio;
settembre perfetto con vendemmia dal 19 al 9 ottobre.
Naso scuro,
cacao e frutta matura, terrosità. Con l’ossigenazione nel calice arriva la
speziatura. In bocca ha struttura ed è materico, tannino con trama fitta,
strutturato e consistente, croccante e balsamico. Alla fine, arrivano anche la
resina e i frutti scuri.
Vigneti
delle Dolomiti IGT San Leonardo 2008
Poche piogge
da aprile a ottobre con il merlot che fiorisce precocemente; vendemmia molto
zuccherina tra il 20 settembre e il 10 ottobre; nel complesso stagione asciutta
e regolare.
Colore
rubino, naso di frutta rossa matura e fiori, come viola e iris. Spezie e
ricordi dolci, cioccolato e vaniglia, cannella. Piacevole in bocca, rotondo ed
elegante, fine e avvolgente. Tannino e acidità ben amalgamati, performante per
tutta la degustazione.
Vigneti
delle Dolomiti IGT San Leonardo 2010
Annata in
controtendenza rispetto a molte altre zone del nord Italia con piovosità e
tempo variabile soprattutto ad agosto e settembre; la raccolta del merlot
inizia a metà settembre.
Rubino con
piccoli punti che virano al granato. Naso a tratti terroso, sentori di cereali
e ginepro, ricordi di affumicature. Palato con un tannino incisivo e potente,
buona presenza della struttura, finale sapido.
Vigneti delle Dolomiti IGT San Leonardo 2011
Fioritura precoce in maggio, precipitazioni fino a metà giugno, segue un corso ottimo con decisive escursioni termiche e maturazioni in equilibrio; vendemmia dal 20 settembre con il merlot, al 10 ottobre con il cabernet.
Colore fitto
e compatto, rubino. Al naso balsamico ed erboso, menta e anice, vegetale,
articolato. Floreale con presenza del cedro. Al palato è strutturato e si
presenta con un bel corpo, tannino incisivo e acidità presente. Pieno, carico,
sapido e durevole.
Ciao
GB
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