Un vino chiamato Pelago
Umani Ronchi, nasce nelle Marche e più precisamente a Cupra
Montana, regno del verdicchio, negli anni ’50. Un periodo nel quale andava per
la maggiore il vino spumante con il tappo a fungo di plastica bianco. Nel
decennio successivo, fortunatamente, si è vissuto un grande sviluppo della
viticoltura e della produzione, puntando verso dei prodotti più selezionati. In
contemporaneità Umani Ronchi spostò la cantina a Osimo, facendo partire la
grande avventura, con la produzione di vini bianchi e rossi, da lì a poco le
vigne si espandettero anche in Abruzzo per il montepulciano. Arrivarono anche
il pecorino e la Lacrima di Morro d’Alba.
Oggi l’azienda è solida e strutturata, grande la
quantità di prodotto esportato. Enologi esterni e consulenti supportano il
personale per traguardare gli ottimi risultati che troviamo nei calici.
Giacomo Tachis, maestro degli assemblaggi, con l’aiuto dei
vitigni internazionali, fece nascere il Pelago nel 1994 utilizzando:
montepulciano, merlot e cabernet sauvignon.
Particolare fu anche la scelta del colore blu per
l’etichetta della bottiglia, sicuramente un’idea avveniristica per quei tempi.
Con la vendemmia del 2001 si ebbe il passaggio a Beppe Caviola, come
enologo.
Marche Rosso IGT Pelago 2013,
annata classica con stagioni regolari, dopo due anni molto caldi. Primavera
piovosa ed estate asciutta. Maturazione in legno per circa quattordici mesi e
un anno di bottiglia, prima della messa in commercio. Colore vivo e
impenetrabile, naso fruttato delicato, note di ciliegia e marasca. Il vegetale
è tenuto a freno. In bocca il tannino è presente ma, non invadente, secco e
persistente al palato.
Marche Rosso IGT Pelago 2008,
annata abbondante e generosa, vendemmia leggermente ritardata. Grande cessione
di sostanze coloranti. Piccola percentuale di legno nuovo in più utilizzato,
rispetto agli anni passati. Vino con un’importante concentrazione. Al naso
sentori scuri di frutta matura, in bocca il tannino è meno presente del vino
precedente ma, molto setoso e polveroso. Fine ed elegante.
Marche Rosso IGT Pelago 2005,
grandi vini sono stati prodotti in questa annata, estate calda e inverno molto
freddo e piovoso. Naso pieno di note balsamiche e frutti di bosco, in bocca un
tannino perfettamente integrato. Predominanza delle sensazioni date dal
cabernet sauvignon.
Marche Rosso IGT Pelago 2000, note
di latte e menta, colore scarico, si denota il cambio dell’enologo, ultima
annata di Tachis, vino solare e pronto. Naso verde e penetrante, un tannino
evoluto, secco e persistente, balsamico e caldo.
Marche Rosso IGT Pelago 1998, note
fresche e balsamiche, vino aperto e fresco, netta la menta. In bocca molto
avvolgente con una punta alcolica, non troppo morbido.
Vini nati come una sfida verso il territorio, l’utilizzo
dei vitigni internazionali, ha dato la spinta per affrontare i mercati fuori
confine e arrivare a grandi risultati.
Un sentito ringraziamento va a Michele
Bernetti, che ha voluto condurre questa magnifica verticale, presentandoci
cinque vini in grandissima forma, ognuno con un suo carattere e timbro
stilistico produttivo.
Ciao
GB
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