I rossi francesi degli anni ‘80

Vini che hanno sicuramente da raccontare, calici dove bisogna soffermarsi per capire come è cambiata l’enologia, bottiglie oramai rare e tappi di sughero che in alcuni casi ci hanno abbandonato. Questo è l’approccio ad una degustazione così straordinaria.

Gli anni ’80 sono stati un decennio di forte cambiamento e di rivoluzioni culturali. In questo preciso periodo storico sono avvenute cose che hanno cambiato la vita di tutti noi: la caduta del muro di Berlino, il disastro della centrale nucleare di Chernobyl, lo scandalo del metanolo, l’uscita del primo Macintosh e della Fiat Uno, la vittoria dei Mondiali di calcio in Spagna, sono stati solo alcuni accadimenti. Anni segnati dalle stragi terroristiche, come quella alla stazione ferroviaria di Bologna ma, anche anni in cui i giovani si sono schierati e hanno lottato per i loro diritti.

Gli anni ’80 ci hanno portato ad oggi anche alcuni vini rossi prodotti in Francia:

Chateau Vignelaure 1980, AOVDQS Coteaux d’Aix en Provence, 70% cabernet sauvignon e 30% syrah. Annata che non ha lasciato particolari segni, vino ancora capace di dare qualcosa, colore rosso aranciato che vira verso il marrone scarico. Naso con una predominanza di caffè, fiori rossi non freschi. In bocca una presenza di sentori amari e tostati, ricordi di bergamotto e agrumi. Essenze di germogli. Un bel naso accompagnato da una bocca effimera.



Leoville las Cases 1978 st Julien, cabernet sauvignon 85% merlot 6% cabernet franc 9%. Colore rosso molto scuro e carico, naso vegetale e balsamico, rabarbaro con una punta minerale. Polvere di cacao, clorofilla e mostarda. In bocca un carattere d’altri tempi con una grande salivazione.



Tours de Malle 1989 Graves, merlot e cabernet sauvignon in eguale parte. Naso con predominante polverosa, sentori animali che si riprendono in bocca. Aromi di brodo vegetale e zafferano, che però svaniscono brevemente in bocca, lasciando molta asciuttezza.

Petit Village 1989 Pomerol, merlot 65% cabernet franc 17% cabernet sauvignon 18%. Sedici mesi in barrique, di cui tre quarti nuove. Colore rosso granato carico e vivo. Naso che ricorda il pomodoro maturo, tra l’acido e il dolce. Alcune tracce di legno e vernice spray. In bocca presenza di tannino, un passo dall’eccellenza, senza stare a giudicare.

Fonroque 1988 St, Emilion, merlot 90% cabernet franc 10%, un vino Gran Cru Classé. Colore vivo e profondo, naso umido di sotto bosco, funghi e terriccio. Pungenza data dall’edera con un inizio di nota acetosa. Sentori burrosi e lattosi che arrivano dopo. In bocca asciuga ma, rimane nel palato con una certa rotondità.

La Grave 1988 Pomerol, merlot 85% cabernet franc 15%. Uso di barrique nuove per il 25%. Al naso molto caffè e tostature, una discreta balsamicità che ravviva il vino, mantenendolo evoluto. Una bocca che sa di liquore alla ciliegia con un tannino ancora presente.



Sei vini che hanno 188 anni in totale, un bel dire, un gioco che ci ha coinvolto, una bellissima degustazione condotta dal magistrale Nicola Bonera.

Ciao
GB

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