Il Rodano meridionale

Lungo il corso del fiume Rodano è presente una grande produzione di vino, una regione definita la seconda, in ordine nazionale, come quantità di vigneti e di appellazioni. Sei sono i dipartimenti, nati già subito dopo la Rivoluzione francese, che arrivano fino a nord di Marsiglia, che però appartiene alla Provenza.
La parte sud della regione, che si trova sotto a Montelimar, è caratterizzata da grandi superfici e di conseguenza grandi volumi produttivi. Il clima è mediterraneo e ha terreni calcarei alluvionali, qui si denota la prevalenza del vitigno grenache.
La parte nord, sopra Valence, da piccole produzioni con un clima semi continentale e terreni omogenei, composti da granito e scisto. Qui prevale lo syrah.
In tutta la regione del Rodano la produzione è indirizzata verso i vini rossi, ventisette sono i vitigni autorizzati.
Il Rodano per anni è stata la regione dei “vin de comptoir” vini da bancone, a Parigi questi vini si erano presi l’appellativo di “petite core” che ha dato origine al nome “Cote du Rhone”.
Il grenache noir viene spesso usato in assemblaggio con altri vitigni, per riequilibrare le caratteristiche tecniche e degustative. La complessità sensoriale è il principio che spinge l’utilizzo di vari altri vitigni.
Nel 1966 è nata la denominazione Cote du Rhone Villages, con un disciplinare più restrittivo, diciotto sono i comuni selezionati, molti dei quali siti nella parte meridionale del fiume, sulla sponda sinistra. Con il tempo se ne sono distinti alcuni che hanno dato origine alle denominazioni autonome: Rasteau, Gigondas, Vacqueyras, Beaumes de Venise e Vinsobres.
Lierac e Taves sono comuni sulla riva destra, due denominazioni che in parte si sovrappongono. Non lontano da qui si producono anche i vini fortificati “vin doux naturel”.

Cotes du Rhone Les Romarins Le Ferme Saint Martin 2014, grenache 80% syrah e cinsault 20%, vino con un colore rosso porpora, abbastanza consistente, al naso da sensazioni fermentative e vinose. Durante un secondo passaggio sul calice si presenta pepato e balsamico con sentori di cannella. In bocca è di grande razza, vegetale, fresco e preciso. Tannino accogliente e persistente.
Gigondas Domaine du Cayron 2012, grenache 70% cinsault 15% syrah 14% e mourvedre 1%, al naso si presenta con una nota polverosa, caldo e speziato, frutta matura e un vegetale persistente. In bocca è morbido e ampio, un tannino semplice che ci porta verso un finale verde e piccante.
Rasteau Les Adres Domaine Du Trapadis 2012, grenache 80% carignan 10% e mourvedre 10%, frutta rossa matura e spezie dolci invadono in maniera elegante il naso. Vino succulento e selvatico, fine. Con il passare del tempo nel calice rimane chiuso e ostico. In bocca molta materia con un finale aspro. Notevole potenziale tannico.
Cotes du Rhone Rouge Chateau des Tours 2010, grenache 65% syrah 20% e cinsault 15%, naso esotico con spezie eleganti e scorza d’arancia. Complesso e fine. In bocca acidità e freschezza, tannino presente e teso, un finale di erbe macerate che virano verso i sentori scuri della china.
Tavel Domaine de l’Anglore 2014, grenache 70% cinsault 20% carignan e clairette 10%, colore cerasuolo, naso con una fragola esuberante e una vena vegetale, balsamico e profondo. In bocca rimane persistente senza nessuna falsa dolcezza.
Cotes du Rhone Blanc Chateau de Fonsalette 2005, grenache blanc 80% clairette 10% e marsanne 10%, al naso confetto, timo e tè verde, sentori iodati. In bocca ha carattere e delicatezza, corto e poco persistente, vivace e versatile. In bocca sapidità delicata, carattere e razza.
Ciao
GB

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