Pinot nero & Nerello mascalese
Il pinot
nero e il nerello mascalese sono i protagonisti di questa
degustazione che vuole andare oltre, portare a scoprire se questi vitigni,
senza nessuna parentela, possano avere dei punti in comune, dei sentori
condivisi, dei riflessi cromatici simili e un percorso evolutivo che vada di
pari passo.
Di pinot
nero si conoscono più di cento cloni diversi, di cui cinquanta sono
presenti in Francia. Nel nostro paese, la storia di questo vitigno, iniziò in
Alto Adige nel 1838 e successivamente in Oltrepò Pavese. Ai nostri giorni, in
Italia, il pinot nero è presente anche in Franciacorta, alta Langa, Valle
d’Aosta, Friuli Venezia Giulia e Collio Goriziano. Lo si trova pure nelle
regioni del centro come: Toscana, Marche, Umbria e Lazio. Il vitigno ha una
maturazione precoce e spesso è allevato a spalliera, utilizzando fitti
impianti. Presenta un’estrema sensibilità al terroir, il suo grappolo è piccolo
e compatto, la buccia è sottile e la polpa è neutra. All’olfatto evidenzia sentori
di mora, ribes e lampone, in genere in bocca è poco tannico.
Il nerello
mascalese è un vitigno autoctono siciliano, tre sono i cloni iscritti al
registro, il nome prende origine dal paese Mascali, in provincia di Catania. Si
pensa che ci siano parentele con il sangiovese e con il mantonico bianco. La
storia di questo vitigno è legata alla grande isola italiana, già dal 1543,
quando Carlo V promuovette a contea la piana di Mascali, concedendola al
vescovo Caracciolo. Il nerello mascalese è allevato ad alberello e ha una
maturazione tardiva, presenta una grande capacità d’interpretare il territorio,
ha una buona acidità e si evidenzia spesso un rilevante alcol. Il grappolo è di
medie dimensioni, di forma alata e compatta. Il tannino è presente e fine.
Emerge, da
un confronto nel bevante, che i colori dei vini prodotti da pinot nero e nerello
mascalese sono molto eleganti, presentano pochi antociani e molti precursori
aromatici sono identici, forse in queste poche righe si riassume quanto Gabriele
Merlo e Davide Gilioli hanno voluto racchiudere nel titolo del loro
evento “dicotomia o affinità elettive” presentato al Westin Palace di Milano.
Passiamo ai
vini proposti e cerchiamo di seguire il filo conduttore della degustazione, il
servizio è avvenuto alla cieca proprio per stimolare la ricerca delle
sensazioni legate ai vitigni:
Faro doc
2012 Bonavita, colore rosso rubino scarico, al naso si presenta con sentori di frutta
rossa piccola, fiori di viola e rosa appassita. Note balsamiche e di sotto
bosco. Spezie come il pepe nero e l’anice stellato. In bocca è presente il
frutto e un certo attacco alcolico, calore e freschezza.
Terre
siciliane igt pinot nero 2012 Calabretta, tonalità rosso rubino un po’ scuro, al naso
incenso e balsamicità, frutta e fiori in secondo piano. In bocca una bella
corrispondenza gusto olfattiva , un tannino presente e asciutto. Un finale che
ci porta verso il polveroso.
Pinot nero
Mazzon 2012 Weingut Gottardi, naso chiuso, sentori di frutta piccola rossa come la fragola e la
ciliegia. In bocca si presenta con una vena acida che forse è troppo evidente e
copre l’eleganza, manca di profondità. Un finale comunque piacevole.
Colli
pesaresi Focara doc pinot nero 2012 Mancini, un’evidente nota agrumata
che si miscela con la noce moscata e la cannella, una presenza balsamica
accompagnata da caramelle al lampone. In bocca una potenza iniziale con sentori
di liquirizia.
Etna rosso
doc Outis 2013 Ciro Biondi, naso invaso da spezie dolci e fiori appassiti, pochissima mineralità e
pietra bagnata. In bocca acidità e freschezza, una punta quasi sulfurea.
Oltrepo’
Pavese doc pinot nero 2012 Picchi, naso quasi da macchia mediterranea, dolce con una presenza di volatile.
Tostatura croccante che ricorda la mandorla. In bocca entra fresco e acido, il
tannino è delicato. Un finale di ritorno d’arancia.
Etna rosso
doc San Lorenzo 2012 Girolamo Russo, al naso fiori freschi con note di cenere,
agrumi amari e carruba. In bocca il tannino è presente e l’acidità è
prolungata. Note di amaro sul finale con una liquirizia.
Ciao
GB
Commenti
Posta un commento