Il Vino Santo del Trentino

La famiglia dei Vini Santi è composta da varie tipologie di passiti e muffati. Nel vasto panorama, quello prodotto in Trentino è certamente una gemma. In questa regione si è iniziato a parlare di Vini Santi nei primi anni dell’ottocento, durante il dominio austro-ungarico.

L'uva utilizzata per la produzione del Vino Santo trentino è la nosiola, varietà autoctona a bacca bianca, coltivata nella Valle dei Laghi, nei comuni di Sarche e di Toblino, qui il microclima è unico, grazie all'influenza del vento del Garda, l'Ora e alle temperature miti. Un clima radicalmente diverso da quello che, a pochi chilometri e nella stessa regione, caratterizza la fredda zona dei ghiacciai.
In questa valle si raggiunge la perfetta maturazione della nosiola che viene attaccata dalla muffa nobile prima della raccolta tardiva. La produzione è estremamente ridotta, ad una sapiente scelta dei grappoli, accuratamente selezionati uno ad uno, segue l'appassimento sui graticci di rete metallica sino alla Settimana Santa dell'anno successivo. Solo allora le uve vengono torchiate per ottenere il dolcissimo mosto, successivamente travasato e messo a riposo per anni in piccoli carati di rovere.

Nel calice si presenta con un’elegante veste luminosa, i cui toni vanno dall'oro ai colori dell'ambra. Al naso stupisce per l’eleganza che può svilupparsi sui richiami di tiglio, frutta esotica e nocciole. Vino da meditazione ma, anche alleato nell’abbinamento con il cibo, la fanno da padroni i formaggi erborinati o i dolci tipici locali.

Attualmente sono rimasti solo settantasei ettari coltivati a nosiola in Trentino, una perdita storica che sta passando in secondo piano. Sono undici i produttori iscritti per coltivare la vite, di cui solo sette imbottigliano.


Azienda Agricola Giovanni Poli – 2004 – loc. Santa Massenza, colore ambra delicato, quasi verso l’oro antico. Grande concentrazione zuccherina, al naso netta la dominante di frutta disidratata ed essiccata, poi arrivano le spezie e una frutta a polpa gialla, pasticceria, cannella e miele d’acacia. Una volatile ben contenuta, miele e caramello. In bocca potenza zuccherina e sentori di albicocca, un ottimo bilanciamento e una notevole persistenza, finale pulito e fresco.

Azienda Agricola Francesco Poli – 2002 – loc. Santa Massenza, azienda giovane che si è sganciata dalla tradizione per avvicinarsi al consumatore. Colore oro rosso con note ramate, piena densità data dalla potenza glicerica. Al naso tocchi di agrumi canditi, nocciola tostata e fico, piacevolmente dolce ma non stucchevole. In bocca grande avvolgenza zuccherina con acidità bilanciata, sorso appagante che avvolge la lingua, finale asciutto.

Azienda F.lli Pisoni – 1990 – loc. Pergolese, annata calda e solare che si rispecchia in un colore ambra luminoso, una consistenza meno decisa e una pungenza al naso. Sentori di datteri e noci, miele e leggera nota di solvente, frutta caramellata ed erbe amare. In bocca la dolcezza non è avvolgente e le note zuccherine cadono un po’ nel vuoto facendo uscire l’alcolicità.

Azienda Agricola Gino Pedrotti – 1988 – loc. Pietramurata, stile produttivo  diverso dai precedenti vini degustati, concentrato con un colore ambrato scarico. Naso complesso che porta verso la pesca caramellata e zafferano, funghi e sottobosco. Un naso particolare ed intrigante. Bocca ricca e viva, di grande personalità, sensazioni aromatiche con note di cioccolato che si sprigionano nel palato. Un finale elegante con sentori di rabarbaro ed anice.

Cantina di Toblino – 1986 – loc. Sarche, colore scuro e cupo, grande densità zuccherina. Al naso ricorda uno sherry mediterraneo con una lunga ossidazione. Sentori di fico secco, tabacco, caffè e sigaro. In bocca l’acidità da longevità e salivazione. Sentori caldi e densi, quasi da vino spagnolo, una freschezza incredibile, un finale pulito e balsamico con una trama zuccherina.

Un ringraziamento va a Mariano Francesconi, Presidente di AIS Trentino, per averci portato a Milano questi cinque vini e per averci accompagnato nella Valle dei Laghi alla scoperta della nosiola e dei suoi nettari, che ci rimarranno in mente per la dolcezza degli aromi e per la struttura data dalla botrite.

Ciao
GB

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