Castello delle Regine

Paolo Nodari, titolare dell’Azienda Castello delle Regine e Avvocato milanese, inizia la serata raccontandoci la sua attività in Umbria, sita vicino all’uscita dell’autostrada di Orte, poco prima di Roma. Una zona non famosa per la viticoltura ma, con grandi sforzi, sta dando grandi risultati. Quattrocento ettari tra i comuni di Narni ed Amelia, di cui cento sono destinati a vigneto. L’enologo è Franco Bernabei, che lavora alcuni vitigni autoctoni ed internazionali, dal Sangiovese Grosso al Montepulciano, dal Merlot al Cabernet Sauvignon e recentemente il Syrah. La produzione è concentrata quasi esclusivamente sui vini rossi, tre cru di cui un Merlot, molto conosciuto e blasonato all’estero.

La parola passa ad Ivano Antonini, Miglior Sommelier d’Italia 2008, per la degustazione dei vini, due verticali di Sangiovese Grosso e Merlot e un assemblato.


Merlot 2002, prodotto da vigneti di cinquanta anni, un’attenta selezione dei grappoli porta ad una vinificazione separata, poi una maturazione in barrique di rovere di Alier per almeno dodici mesi e trentasei in bottiglia. Vino di colore poco intenso, con tonalità cupe che volgono verso l’aranciato, al naso netta la frutta rossa matura e le note erbacee ancora giovani, grande vino per una difficile annata, netta l’amarena e la nota balsamica, spezie piccanti. In bocca prevale il tannino morbido ed evoluto. Presente l’alcol, notevole corpo.

Sangiovese 2002, lunga maturazione in barrique e bottiglia, vino di colore luminoso, al naso le spezie sono dolci e prevale il cuoio, il Sangiovese maturando più tardi del Merlot è riuscito ad avere più sole, in un’estate piovosa. In bocca il tannino è delicato e morbido, poco astringente con una trama presente, una lunga persistenza senza note ossidative.

Merlot 2003, il colore è più concentrato del vino dell’annata precedente, il sentore erbaceo al naso è predominante, accompagnato dal balsamico, netta la nota di salvia, basilico, prugna e vaniglia dolce, non data dal legno. In bocca il tannino è importante, seguito da un’acidità presente e fresca, vino morbido e solare, ritorno di frutta.

Sangiovese 2003, colore ancora vivo, senza note aranciate, al naso le spezie sono poco evidenti, il frutto è presente con la ciliegia matura data dall’evoluzione del Sangiovese Grosso, lo stesso piantato a Montalcino. In bocca il tannino è meno morbido ma asciutto, poco astringente, prodotto dall’annata calda, vino morbido e fruttato con acidità fresca.

Merlot 2004, vino di colore brillante, rosso rubino poco trasparente, fresco e giovane, risultato di una bellissima annata. Al naso è elegante e raffinato, netti i sentori spigolosi ma equilibrati. Frutta, fiori e spezie, sono presenti ma nessuno è prevalente, viola, mirtillo, cannella e menta. In bocca il tannino è morbido e marcato con l’astringenza che porta in abbinamento un piatto con note grasse. Vino fresco, equilibrato e giovane, con una buona corrispondenza naso bocca.

Sangiovese 2004, vino di colore vivace concentrato con tonalità tenue, al naso è elegante anche se ancora chiuso, molto equilibrato con delle note di tabacco biondo, dolce e piccante, sentori tipici dei vini ottenuti dal Sangiovese nelle sue massime espressioni. In bocca i tannini sono morbidi ma molto presenti, senza arrivare a disturbare il palato, la nota alcolica è tenue e dolce, integrata nella morbidezza, l’acidità da forza e vitalità fino alla fine.

Princeps 2004, nasce da una selezione di uve, Cabernet Sauvignon 60% Sangiovese 20% e Merlot 20%, vinificate separatamente. Dopo la fermentazione malolattica, il vino matura separatamente in barrique di rovere di Alier per dodici mesi e, dopo l’assemblaggio, affina ulteriormente in bottiglia per almeno trentasei mesi. Ultimo vino di questa sera, unico assemblato. Colore luminoso e lucente, al naso le spezie prevalgono, pepe, liquirizia e lamponi, netta la presenza del Sangiovese, data dal frutto. In bocca il tannino e la freschezza prevalgono, bella nota sapida.

Una serata di degustazione che è stata una lezione, Ivano Antonini ci ha condotto, coinvolgendoci, in un gioco di colori, un immaginario muro rosso sul quale eseguire delle pennellate colorare, dettate dai sentori dei singoli vini.

Ciao
GB

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