il Cava

Il cava, ovvero la bollicina spagnola, è uno dei vini più prodotti al mondo. Il suo carattere è placido e non presenta note particolarmente acide, è definito un vino nordico e non mediterraneo, complici sono sicuramente i sentori di idrocarburo, che delle volte arrivano al naso, ricordando alcuni riesling tedeschi. Questo vino nasce ufficialmente nel 1872 nel municipio di Sant Sadurni d’Anoia, in Catalonia, grazie a Don Jose' Raventos, proprietario della cantina Codorniu. Il cava non è una denominazione geografica ma, un’istituzione presente in dieci province spagnole per un totale di 159 comuni. La maggiore zona di produzione è il Penedés, tra Barcellona e Tarragona, a ridosso delle coste mediterranee. I vigneti hanno poca densità e vanno da zero a 800 mt. slm. 33000 circa sono gli ettari coltivati in tutta la nazione, lo stesso numero della zona dello champagne. Macabeo è il vitigno più impiegato per poco più di 11400 ettari, resistente alle gelate primaverili, da un vino equilibrato in acidità e con aromi fini e neutri. Xarel-lo è il secondo vitigno impiegato per il cava, resistente alla malattie e con una buona personalità e acidità. Parellada è un vitigno importante perchè dona la spina dorsale al vino. Il trepat da invece un tocco rosa. La garnacha tinta, in netto aumento per ettari vitati, è impiegata nella composizione del cava rosè, le sue caratteristiche sono moderata acidità, equilibrio ed aromaticità. Il cava deve sostare minimo nove mesi sui lieviti, il cava reserva quindici e il gran reserva trenta. Nel 2013 le aziende produttrici sono state 247 con 241 milioni di bottiglie, di cui il 60% è esportato soprattutto in Germania, Regno Unito, Belgio e Stati Uniti. Brut e Demi Sec sono le due tipologie più diffuse.

Juvé y Camps Brut Rosé, 100% pinot nero dalla vigna El Oliveral a Espiells, azienda nata nel 1796 a Sant Sadurni d’Anoia, nel 1921 venne prodotto il primo brut nature riserva. Colore ciliegia, naso alcolico e fruttato, in bocca entra grosso ma, si restringe in breve tempo e poi arriva il vegetale. Vinoso e croccante con un gusto piacevole, profumo spiccio e poco complesso.
Gran Claustro Reserva Brut Nature 2010, Castillo de Perelada, 14% parellada 43% pinot nero 43% chardonnay, questo vino è nato nel 1959 nell’occasione della visita del presidente degli Stati Uniti in azienda. Sentori di mela e banana, fresco e burroso, un profumo che cresce verso il giallo e il tostato. Un vino definito classico. In bocca netta la mela e una cremosità data dall’effervescenza.

Recaredo Subtil Gran Reserva Brut Nature 2007, 62% xarel-lo 8% macabeo 30% chardonnay. Il 7% del vino base fa un passaggio in barrique. Rifermentazione con tappo in sughero, sboccatura eseguita a mano nel dicembre 2013. Solamente prodotti non dosati. Colore giallo dorato, un naso quasi scontroso, ridotto e minerale. Un’intensità che cresce nel tempo, un vino speziato. In bocca è lungo e metallico.

Gramona III Lustros Gran Reserva 2006, 70% xarel-lo 30% macabeo, rifermentazioni con tappo di sughero per almeno 60 mesi. Azienda in produzione biodinamica nata nel 1881 a Sant Sadurni d’Anoia. Netto al naso l’idrocarburo e le erbe aromatiche, colore giallo carico accompagnato da un’elegante equilibrio, una gran bella bocca pulita.

Sumarroca Gran Brut Allier, chardonnay della Finca Sabartés a Banyeres del Penedès e una piccola percentuale di pinot nero e parellada. La fermentazione dei tre vini avviene separatamente in barrique di rovere Allier. 36 mesi sui lieviti. Azienda con 464 ettari vitati. Sentori di legno, colore carico, un buon metodo classico. Molto leggero, fresco e rinfrescante in bocca.

Raventós i Blanc de Nit Rosé 2011, 33% xarel-lo 43% macabeo 19% parellada 5% monastrell. Azienda in conversione biodinamica con circa 60 ettari, fondata nel 1986 a Sant Sadurni d’Anoia, di recente si è staccata dal marchio del cava. Prodotto giovanile e semplice, con colore quasi ramato. Un naso con una finezza espressione del metodo classico, lungo e poco leggero.


Grazie a Nicola Bonera abbiamo scoperto questo prodotto, poco importato in Italia ma, sicuramente un vino da conoscere e degustare, soprattutto in queste giornate, dove i primi caldi ci stanno trasportando verso le vacanze.

Ciao
GB

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