La Sardegna di Dettori

Le Tenute Dettori si trovano a Badde Nigolosu, nell’agro del Comune di Sennori, in provincia di Sassari. L’azienda è gestita interamente dalla famiglia Dettori, le lavorazioni sono quelle che si usavano 70 anni fa, prima dell’avvento dell’industrializzazione dell’agricoltura. Alessandro Dettori, nato in questo territorio, ha appreso il lavoro guardando il nonno. Le vigne sono a 250 metri sul livello del mare in un contesto completamente collinare. Il terreno è prevalentemente calcareo con presenza di argilla e tufo. La vegetazione è composta da oliveti, vigneti e macchia mediterranea. Il sistema di allevamento è quello dell’alberello sardo, senza irrigazione, con 5.000 / 7.000 piante per ettaro. I vini “sono ciò che sono e non ciò che vuoi che siano”, questa massima di Alessandro Dettori, la dice lunga sull’uomo e sul viticoltore.

Sia in cantina che in vigna non viene usata la chimica. Infatti, nelle contro-etichette delle sue bottiglie, si legge “ingredienti: Uve, Zolfo”. Nascono così dei vini assolutamente unici ed inimitabili, quasi avessero anche loro il carattere sardo e un’anima viva.
L’azienda Dettori ha una sua filosofia produttiva che va contro il mercato, l’azienda nasce per caso, da una famiglia di pastori, Alessandro segue l’attività dal 1998, dopo la morte del nonno e la sistemazione dell’eredità con i cugini, il padre ancora oggi è sempre presente in cantina, nel 2000 viene eseguita per la prima volta il controllo della temperatura, durante le lavorazioni. Saverio Petrilli, ha dato la forza alla famiglia Dettori di proseguire la produzione del vino sulla strada della tradizione. Dal 2003 l’azienda è biodinamica certificata, tutta la vendemmia viene eseguita a mano, le macerazioni sono brevi e il vino rimane in cantina nel cemento per 2 o 3 anni, nessun coadiuvante viene utilizzato.

Molti sono i terroir in Sardegna, come molte sono le differenze geologiche che hanno diversificato la cultura, la cucina e il vino, per questo, afferma Alessandro Dettori, la dicitura “Sardegna” sulle etichette dei vini, svilisce il prodotto e il territorio.

Una micro zona della Sardegna è la Romangia, composta dai comuni di Sorso e Sennori, storica per la coltivazione della vite e in particolare del Cannonau, qui si produce circa il 20% della produzione di tutta l’isola. Le altre due zone da tenere in evidenza sono Alghero e Bosa, famosa per la Malvasia.


Nelle vigne di Cannonau è molto presente il Tocai Rosso, impiantato negli anni settanta, questo vitigno ha fatto si che il vino prodotto scendesse di gradazione. Il Cannonau ha origini in Sardegna, atti notarili del 1200 già ne parlano, la viticoltura in Sardegna è antichissima, nel 2800 A.C. la popolazione dei Nuraghi già coltivava la vite.

Passiamo ora alla degustazione dei vini, Alessandro Dettori viene affiancato da Maurizio Corrarati e da Sebastiano Baldinu, ambedue Sommelier AIS, molto legati alla Sardegna:

Chimbanta 2007, prodotto da vigne di circa 3 ettari di Monica, nel bicchiere presenta un colore granato pieno, consistente e limpido, anche se il vino non viene filtrato. Profumi di salmastro e tamarindo, cardamomo. In bocca è persistente e caldo, note di frutta rossa matura.

Tuderi 2006, vino premiato 5 Grappoli dalla guida Bibenda, prodotto dalle vigne più giovani di Cannonau, anche se hanno circa sessanta anni. Alessandro Dettori lo definisce un vino borderline. Sentori al limite della salamoia, la frutta viene sovrastata dai profumi della macchia mediterranea, dopo una giornata di sole. Sentori di iodio e capperi. In bocca è acido, il tannino è piacevole e particolare.

Tenores 2006, prodotto da una vigna più vecchia del precedente vino, alberelli con rese bassissime naturali, al naso è fruttato e speziato, non dal legno ma dal rosmarino, dal timo e dal mirto. In bocca è strutturato, elegante e di grande beva.

Dettori 2007, vigneto del 1883 che si estende per meno di tre ettari, di questo vino si producono circa 3000 bottiglie l’anno. Vino che veniva prodotto per uso famigliare e per i regali, non veniva venduto. Vino arcaico, con gli zuccheri, per essere l’alimento del tempo, insieme al pane. Al naso profumi fruttati, mora e spezie. In bocca il tannino è mascherato dallo zucchero. In abbinamento ideale, al pecorino stagionato e alla pasta con la bottarga.

Moscadeddu 2007, Moscato di Sennori, vino di colore ambrato, brillante e consistente, sciropposo, con 3,6 di volatile. Al naso sentori netti di albicocca disidratata, mango maturo e panettone di pasticceria. In bocca è armonico tra dolcezza e acidità.

Alessandro Dettori, conclude la serata, marcando sulla responsabilità che ha il Sommelier, nel diffondere le giuste informazioni per valorizzare le aziende che lavorano con onestà.
Una frase da tenere a mente “attraverso la scienza si riescono a produrre grandi vini, che devono essere prodotti secondo natura”.
AIS Milano ha iniziato l’anno con questo evento, facendo qualcosa di diverso, presentando un produttore che ha un altro modo di fare il vino.

Ciao
GB

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