Il Re dei vini e i Marchesi di Barolo


La storia dei Marchesi di Barolo va di pari passo con l’unità d’Italia. I nomi delle persone che si intersecano con il vino Barolo li troviamo scritti nei libri, studiati sui banchi di scuola.

La magia di questo vino inizia nel 1806 con una storia d’amore, quella tra il Marchese di Barolo, Carlo Tancredi Falletti e una nobildonna francese: Juliette Colbert de Maulévrier, discendente del ministro delle finanze del Re Sole.

L’azienda ha fatto la notorietà del Barolo, rappresentando una figura da protagonista, in un territorio che da sempre esporta vino nel mondo. La famiglia Abbona, attuale proprietaria di Marchesi di Barolo, da novant’anni si impegna con tutte le proprie forze per produrre ottimi vini e per farli conoscere in ogni angolo del pianeta.


Marchesi di Barolo hanno mantenuto le differenze in vigna e in cantina. La vendemmia ha dei tempi lunghi e dilatati, imposti dai diversi vigneti e vitigni lavorati. Da qui nasce una vasta gamma di prodotti, adatti per essere degustati in ogni momento della giornata, mantenendo una sobrietà data dal nome e dal luogo d’origine.

Dolcetto d’Alba Bosset 2017, colore ancora con ricordi violacei, al naso piccola frutta rossa e note floreali, gradevole freschezza. Erbe aromatiche e ricordi di liquirizia. La bocca ha un pieno riscontro con le sensazioni avute all’olfatto. Suadente e piacevole con un tannino levigato. Buona persistenza.

Barbera d’Alba Peiragal 2016, colore scuro ma vivo, note dolci e cremose, affiancate dalla ciliegia e dal ribes. Spezie e menta piperita. In bocca bella rotondità e acidità, struttura e forte personalità, tannino avvolgente.

Nebbiolo d’Alba Roccheri 2016, nebbiolo del Roero, vino di pregevole interesse. Colore rubino trasparente con unghia aranciata, estrema finezza. Al naso ciliegia e amarena, fiori di viola. Zenzero e pepe rosa, foglia di cipresso. In bocca grande avvolgenza e delicata nota di gelsomino.

Barolo Coste di Rose 2014, definito il “Barolo estivo”, massima espressione di fiori bianchi primaverili. Frutta fresca, come la pesca e la nespola. Soave e persistente. In bocca si percepisce una discreta potenza, tannino presente, fine e piacevole.

Barolo Sarmassa 2014, colore brillante, naso invaso dalle spezie e dai fiori rossi. Componente agrumata con prevalenza di arancia amara. China e ginepro. In bocca ha un piacevole ingresso, tannino rotondo e polveroso, persistente e asciugante. Grande sapidità con ritorni minerali.

Barolo Sarmassa 2010, colore carico e intenso, fiori secchi di lavanda, ricordi di talco e rose antiche. Ciliegia sotto spirito e susine. Tabacco da pipa, menta e rosmarino. In bocca grande rotondità e pienezza, graffite e tannino dolce.

Barolo Sarmassa 1989, colore scuro e impenetrabile, un naso invaso dal cioccolato, caffè, funghi e note ematiche. Curcuma e tamarindo, composta di prugna. In bocca il tannino è aggraziato e presente, note balsamiche evolute e acidità, austero e dolce.

Ciao
GB

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