La Vitovska che nasce dalle rocce

Il Carso triestino è un territorio particolare, di confine, dove i climi sono estremi e le escursioni termiche sono rilevanti, qui le stagioni hanno ancora le loro evidenti cadenze. Tutto questo si ripercuote anche sulla viticoltura, la vitovska è il vitigno coltivato, le sue origini non sono chiare ma, il nome riconduce alla cittadina di Vitovlje in Slovenia. Le sue piante sono allevate prevalentemente con il metodo guyot o ad alberello.

Il paesaggio del Carso è caratterizzato da vigneti molto frammentati, circondati da muretti a secco o recinzioni, necessari per scongiurare le visite, non gradite, di cinghiali e della selvaggina autoctona. Dalla vicina Slovenia arriva il vento che sferza Trieste, chiamato Bora. I terreni sono calcarei e difficili da lavorare, pochissima è la terra e molte sono le pietre.

Tutto questo fa sì che i viticoltori siano artigiani, che stanno continuando a produrre vino come gli è stato tramandato dai nonni e dai padri, una storia di tradizioni che mantiene inalterato il proprio stile.


Azienda Vinicola Andrej Bole 2015, vino che al naso si presenta con sentori floreali molto accentuati, camomilla e ginestra, fieno secco e salvia. Una mineralità presente. In bocca molto fresco e sapido.

Gabì Wine 2015, vino molto giovane che evidenzia note di passaggio in legno e sentori speziati. Si percepiscono profumi floreali e un corpo che dovrebbe sostenere il prodotto nel tempo, facendolo evolvere.

Grgic 2014, vino ottenuto con macerazione a freddo, usando ghiaccio secco. Al naso e in bocca evidenzia, in maniera netta, il passaggio in legno. Sentori di frutta matura e acidità abbastanza persistenti.

Kocjancic Rado 2015, vinificazione in bianco. Al naso complessità e in bocca morbidezza. Un vino fresco. Sentori tenui di camomilla e fiori di campo, in bocca un alcol presente.

Bajta 2015, naso intenso con sentori di erbe aromatiche, salvia e rosmarino, un vino vegetale. In bocca acido con complessità di frutta e agrumi.

Skerlj 2013, vino che nasce dalla ricerca della macerazione, passa un mese sulle proprie bucce. Colore giallo dorato con riflessi ambrati. Rusticità ed eleganza nello stesso tempo. In bocca evidente acidità.

Skerk 2013, colore carico e limpido per questo vino macerato. Al naso sentori di albicocca, mela e pesca gialla. Grande presenza in bocca, con spiccata acidità e sapidità.

Zidarich 2007, ancora pochissime bottiglie in cantina per questa annata. Vino ottenuto con venti giorni di macerazione e poi pressato in torchi. Ha passato due anni in botti di legno di rovere. In bocca entra morbido con sentori di frutta fresca.

Emerge, dalla degustazione, che la vitovska è in grado di dare diverse espressioni e di essere un vitigno adatto a varie modalità produttive. Anche se personalmente la macerazione da una marcia in più e identifica al meglio l’espressione territoriale.

Ciao
GB

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