il Ramandolo

Il Ramandolo è il vino che meglio rappresenta l’anima delle persone friulane: uomini schietti, a volte rudi ma, ospitali. Affascinante per l’equilibrio tra tannino, acidità e dolcezza, di colore giallo oro antico, è accompagnato da profumi di albicocca e miele di castagno. Prodotto da uno dei più antichi vitigni del Friuli, il verduzzo friulano giallo, era presente nella lista dei vini serviti nel Concilio del 1409 a papa Gregorio XII, ed è stata la prima DOCG della regione. I vigneti sono esposti al sole sulle dolci colline fra i comuni di Nimis e Tarcento, nella provincia di Udine. La superficie vitata supera di poco i 60 ettari, le aziende iscritte al consorzio sono attualmente trenta. La forma di allevamento utilizzata è il guyot o il capovolto. Il verduzzo friulano giallo ha una discreta resistenza alle malattie e una produzione costante, la raccolta delle sue uve è tardiva, molto spesso con un leggero appassimento in vigna. È definito un vino da meditazione, ottimo in abbinamento al foie gras, al prosciutto San Daniele, alla trota affumicata, al Montasio stagionato, alla pasticceria secca e alla tradizionale torta Gubana. Se ne consiglia una temperatura di servizio intorno ai 12 gradi centigradi.

Cinque aziende portate a Milano da Bepi Pucciarelli, con cinque prodotti di nicchia:
Azienda Agricola Filippon di Comelli Lorenzo
Quello dei Comelli è un cognome diffuso nei Colli orientali del Friuli ed in particolare a Nimis. Per questo Lorenzo Comelli ha voluto utilizzare il soprannome di famiglia “Filippon” per distinguere la sua azienda e personalizzare l'etichetta del suo Ramandolo. Un'etichetta unica e affascinante come il vino, creata riprendendo il motivo di un affresco del XIV secolo visibile nella pieve dei Santi Gervasio e Protasio (sec. VI d.c.) di Nimis. raffigurante San Giovanni Battista con un donatore inginocchiato, sullo sfondo un caratello di vino.

Ramandolo DOCG “Filippon”2011, colore giallo oro non molto intenso, profumi di miele e confetture, al naso sentori di frutta, in bocca notevole freschezza. Il produttore dichiara 90 grammi/litro di zucchero.

Azienda Agricola Micossi di Revelant Walter
L’azienda, a conduzione familiare, è situata fra le dolci colline ai piedi del monte Bernadia. Nella cantina attuale si vinificava già dagli inizi del Novecento ma, l’impostazione pressoché definitiva viene data negli anni settanta a opera del proprietario Alberto Micossi, che inizia in modo razionale a impiantare viti autoctone, dopo aver abbandonato la Brianza nel periodo cupo della diossina di Seveso. I 2,5 ettari di vigneto, sono situati interamente in collina, zona ventilata senza ristagno d’acqua, frammentati in modo da cogliere le varie caratteristiche del terreno e di conseguenza le sue tipicità. Da oltre 50 anni viene prodotto il Ramandolo, ultimamente anche nella versione Passito, che viene messo a riposare in barrique per circa 12 mesi e successivamente affinato in bottiglia. In questa terra di rossi importanti, i vini Micossi sono indimenticabili per il loro aroma ricco di bouquet particolari.

Ramandolo Passito DOCG “Late harvest” 2011, colore oro più carico del precedente, al naso le spezie date dall’uso della barrique.

Azienda Agricola Zaccomer Maurizio
L’azienda Zaccomer nasce negli anni ’60 con Valentino, padre dell’attuale titolare Maurizio che oggi gestisce l’attività, conservando le caratteristiche della conduzione familiare e dell’antica tradizione friulana di fare buon vino ma, adottando tecnologie moderne. L’ampliamento progressivo della superficie vitata, la risistemazione delle varietà autoctone presenti, la ristrutturazione della cantina, per adattarla alle nuove esigenze produttive, sono un segno importante della dinamicità di quest’azienda. Una grande passione per il Ramandolo spinge Maurizio Zaccomer a migliorare le tecniche di appassimento e l’utilizzo del legno per l’affinamento. Rossi importanti, come il Refosco dal Peduncolo Rosso e lo Schioppettino, vengono affinati in barrique.

Ramandolo DOCG “Settimo cielo” 2009, appassimento spinto delle uve, uso di acciaio e barrique. Colore oro antico, al naso frutta matura, in bocca piacevole acidità.

Società Agricola I Comelli s.s.
I Comelli hanno una tradizione ultra centenaria nella viticoltura. Sulle colline che delimitano la DOCG Ramandolo, i vigneti sono ben esposti al sole nella conca naturale che garantisce clima mite e vendemmia tardiva, quest’ultima eseguita a mano. L’affinamento dei vini più strutturati avviene in piccole botti di rovere. Terrazzamenti storici e impianti ultramoderni disegnano un territorio unico e affascinante. L’agriturismo nella storica casa conta circa 20 posti letto, è ideale per momenti di pace e relax. Alessandro accoglie gli ospiti mentre Livia, abile cuoca, prepara piatti semplici e saporiti offerti accanto a prodotti tipici. I figli Paolo, Francesco ed Enrico, enotecnici ed esperti vignaioli, seguono soprattutto la produzione dei vitigni autoctoni.

Ramandolo DOCG “Ronc de Madalene” 2007, appassimento in vigna per circa un mese, vinificazione in acciaio e barrique, colore oro antico, con sentori sia al naso che in bocca di fiori, oltre ai consueti frutti freschi non appassiti o maturi.

Azienda Agricola Vizzutti Sandro e Marco
L'azienda Vizzutti è composta da tanti piccoli appezzamenti sparsi sul territorio di Nimis. Le diverse zone permettono una selezione attenta delle varie tipologie di uve che andranno a determinare la qualità dei futuri vini. La tradizione centenaria della produzione del Ramandolo li lega ad una storia tramandata verbalmente che oggi si coniuga con equilibrio alla moderna tecnologia. Oltre al Ramandolo DOCG, fiore all'occhiello della produzione enologica della famiglia Vizzutti, vengono realizzati il Picolit DOCG e il Refosco, vini antichi già prodotti sul territorio probabilmente prima dell'arrivo dei Romani.
Ed è proprio il profumo di centinaia d'anni di storia ad essere racchiuso nel loro prodotto principale, il Ramandolo. Un profumo discreto e complesso, con un'alta concentrazione di sentori ed estratti dati da un appassimento che inizia sulla pianta.

Ramandolo DOCG 2003, un vino friulano schivo in bottiglia, non con un grande profumo, ma con un colore bellissimo e invogliante. Dieci anni ben portati. Un vino per persone abituate a scoprire nel bicchiere emozioni.


In generale abbiamo degustato vini che non stancano e rispecchiano la passione dei produttori, vini ottenuti con un forte impegno e molti sacrifici.

Ciao
GB

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