Dall'altra parte del mondo: la Nuova Zelanda

Ieri sera al Westin Palace, sono andati in scena i Vini della Nuova Zelanda, evento organizzato da AIS Milano.


Ci sono stati consegnati degli opuscoli e l’elenco dei vini in degustazione, con evidenziati i link web dei produttori di vino e degli importatori nel nostro paese, materiale didattico molto valido, anche per continuare da casa la scoperta di questa nazione e dei suoi vini.
Prende il microfono Hosam Eldin per introdurre la serata, a suo fianco Guido Invernizzi e Flavia Straulino, in rappresentanza del Consolato Generale della Nuova Zelanda, la quale ci racconta che sono una ventina le etichette importate attualmente in Italia.
Il microfono passa a Guido Invernizzi, il quale ci racconta che questi vini sono diversi dai nostri e hanno storie più recenti. I vini del Nuovo Mondo sono definiti senz’anima, ma dobbiamo capire cosa vuol dire…

Tra il 1000 e il 1300 i Maori arrivano sull’isola e nel 1632 Abel Tasman, un olandese, fu il primo europeo ad arrivare sulle coste della Nuova Zelanda, dando il nome alla Tasmania.
Nel 1819 il reverendo Samuel Marsden porta la vite nel nord della nazione e nel 1833 James Busby produce il primo vino a Waitangi. Nel 1851 a Hawke Bay nasce la prima zona vitivinicola, l’italiano Romeo Bragato, nel 1895, inventa il concetto della zonazione, ma poco dopo arrivò la fillossera, che distrusse la gran parte degli impianti, poi il proibizionismo, fino al 1965, che non aiutò la ripresa della viticoltura, nel 1970 nasce il primo Sauvignon Blanc ad Auckland.
Nel 1980 viene liberalizzato il mercato e nasce un forte spirito di voler far bene.
Aotearoa è il nome della Nuova Zelanda in lingua Maori.
Il territorio si divide in Isola del Nord e Isola del Sud, clima temperato marittimo, quasi subtropicale a nord, più fresco e perturbato a sud. Lo stretto di Cook divide le due isole. Nelle zone del nord vi sono i vitigni rossi internazionali francesi, spesso si esegue il taglio bordolese. Grande potere di irradiazione solare su tutto il territorio, che facilita la maturazione della vite.

Terreni Isola del Nord
  • Northland, fertile con argilla compatta
  • Auckland, argilloso e basaltico
  • Bay of Plenty, fertile
  • Gisborne, limo argilloso e sabbioso
  • Hawke Bay, vulcanico con argilla, ghiaia e terre rosse (Chardonnay)
  • Wairarapa, sassoso, terrazze alluvionali e calcare

Terreni Isola del Sud
  • Marlborough, bassa fertilità, morene glaciali
  • Nelson, sassoso argilloso, qui abbiamo le vigne più occidentali, protette dalle montagne
  • Canterbury, terriccio alluvionale e gesso a Waipara, produzione bollicine metodo classico
  • Otago, sabbia con ottimo drenaggio, grandi escursioni termiche (Sauvignon Blanc e Pinot Nero)

La produzione vitivinicola della Nuova Zelanda si divide:
50% Sauvignon Blanc
15% Pinot Nero
12% Chardonnay

Nel giro di pochi anni le aziende vitivinicole sono cresciute in maniera esponenziale, anche in aumento gli ettari vitati, in dieci anni la produzione è aumentata del 400%. Nell’ultimo anno il mercato asiatico ha richiesto molte quantità di vini neozelandesi.

Sauvignon Blanc neozelandese
Vitigno diverso da quello francese, buona vigoria, grappolo medio, compatto, con buccia spessa. Vitigno originario del bordolese, ora adattato benissimo nella Valle della Loira.
Le molecole Metossipirazine, sono favorite dal clima freddo e dalle grandi escursioni termiche e danno sentori verdi e profumi di peperone verde.
I Monoterpeni liberi, cioè non attaccati allo zucchero, danno sentori di rosa e limone.
I Norisoprenoidi danno sentori floreali e fruttati.
In Nuova Zelanda viene quasi sempre vinificato in acciaio e imbottigliato con tappo a vite.
Qui il vitigno non sa di Cat Box (pipi di gatto), di polvere da sparo e di fiammifero.
In Nuova Zelanda il terreno è diverso da quello della Valle della Loira.

Chardonnay neozelandese
Coltivato all’estremo nord, in Francia, anche sopra la zona dello Champagne e all’estremo sud, in Nuova Zelanda.

Gewuerztraminer neozelandese
In questi ultimi anni sta prendendo piede la sua coltivazione in Nuova Zelanda, nell’Isola del Sud.

Pinot Nero neozelandese
Re dei vini rossi in Nuova Zelanda, con grandi progressi in questi ultimi anni. Ha pochi antociani e tannini, buona acidità e scarsi terpeni, vitigno sensibile a molte malattie, incline ad acetificazione e fermentazione violenta. Vitigno soggetto a mutazioni, grappolo piccolo e compatto con buccia sottile e pruinosa. Pretende terreno calcareo. Il Pinot Nero neozelandese è più ricco di colore, grandi quantità produttive dal 1985, zone ideali:
  • Wairarapa, sentori di prugne e cioccolato
  • Marlborough e Nelson, sentori di ciliegia e vini complessi
  • Waipara, sentori di pepe e spezie
  • Otago, erbaceo e sentori di frutta a bacca nera
Syrah neozelandese
Grappolo lungo, buccia pruinosa, succo con sapore dolciastro. Vitigno autoctono della Valle del Rodano, molto prodotto a Nelson in Nuova Zelanda, zona molto piovosa. Si adatta sia al caldo che al freddo temperato, ricco di antociani, buon tannino, acidità moderata. Poche Pirazine, ricco di sentori di spezie dati dalla Quercetrina e dalla Miricetina. Valorizzato dallo stress idrico, simile al Teroldego e al Lagrein.

Dopo tutte queste nozioni passiamo ai sei vini in degustazione questa sera:

Bendigo Central Otago Methode Traditionnelle – Quartz Reef
http://www.quartzreef.co.nz/
Vino prodotto al quarantasettesimo parallelo sud, enologo austriaco, vino spumantizzato, 61% Pinot Nero, 39% Chardonnay, in cantina tecnologie modernissime che stanno facendo bruciare le tappe a livello qualitativo. Colore tendente al rosa, ottimo perlage, buona presa di spuma. Sentori di lieviti molto eleganti, crosta di pane, ribes, pesca e uva spina. In bocca è molto fresco, bella salivazione, vino elegante e persistente, equilibrato, finale con nota agrumata.

Marlborough Sauvignon Blanc The Brothers 2008 – Giesen
http://www.giesen.co.nz/
Colore scarico, poco materiale colorante, consistente, nettissimo il sentore, al naso, di pompelmo. Note fruttate e agrumate, melone e peperone verde. Vino secco ma con un finale dolciastro. In bocca, grande freschezza e sapidità, armonico e persistente. Prezzo consigliato 13 €.

Reserve Chardonnay 2008 – Clearview
http://www.clearviewestate.co.nz/
Prodotto nell’Isola del Nord, in terreni argillosi, esposizione delle vigne a est. Colore giallo paglierino carico, legno elegante, al naso profumi di burro e banana, vaniglia e spezie, tabacco e caffè. Cinque tipi di botti diverse, vendemmia a cinque passaggi successivi per avere la perfetta maturazione. In bocca molto elegante, minerale e sapido, note tostate. Scatola di sigari è la definizione americana di questi vini. Prezzo consigliato 24 €.

Ormond Gewuerztraminer 2006 – Vinoptima
http://www.vinoptima.co.nz/
Prodotto nell’Isola del Nord, nella zona di Gesborne, sita a est, in una zona calda, che favorisce l’estrazione dei profumi. Abbondanti i Terpeni, come in tutti i vitigni aromatici. L’esame visivo è perfetto, giallo paglierino, al naso è elegante, si avvicina a un vino alsaziano. Sentori di fiori e zenzero, in bocca rispecchia il naso, pepe e spezie. Prezzo consigliato 60 €.

Central Otago Hakataramea Pinot Noir 2009 – Pasquale Viticulture
http://www.pasquale.co.nz/
Colore scarico e struttura importante. Al naso fruttato, speziato e minerale. Un Pinot Nero maschile, secondo i neozelandesi, in bocca ci avviciniamo ai Pinot Neri altoatesini o dell’Oregon, non ai Pinot Neri francesi. Minerale e speziato. Prezzo consigliato 48 €.

Nelson Syrah 2008 – Te Mania
http://www.temaniawines.co.nz/
Vino con un bel colore rosso rubino, al naso note di frutta rossa, affumicato e speziato. In bocca è morbido e rotondo, molto lungo. Prezzo consigliato 20 €.

Questa sera abbiamo colto la novità di questi vini.
I vini neozelandesi sono un’esperienza di pura sorpresa.
Per ulteriori informazioni sui Vini della Nuova Zelanda, un sito:
http://www.nzwine.com/

Con molto piacere, l'articolo è stato pubblicato anche sul sito AIS Milano, riporto il link:
http://www.aismilano.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1218:dallaltra-parte-del-mondo-la-nuova-zelanda&catid=1:recensioni&Itemid=81

Ciao
GB

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