I vini bianchi del Piemonte

Giovedì 7 Ottobre si è svolta, presso Wine Tip:


Una serata con i vini meno “consueti” ma di gran razza, una bella degustazione dedicata ai vini bianchi del Piemonte.

Ci siamo seduti vicini, eravamo una dozzina di colleghi/amici, amanti del buon bere e degli abbinamenti con il cibo.
Ha aperto la serata Federico, padrone di casa, successivamente ha passato il testimone al relatore Maurizio Pandolfi, ex proprietario di enoteche e wine bar a Milano.
Il racconto è partito dal torinese, Erbaluce di Caluso, poi ci siamo avvicinati alle zone dei vini in degustazione nella serata, ovvero, il Roero, il Gavi e le Langhe.
Per il Roero e per il Gavi siamo arrivati ad analizzare i 2 vitigni autoctoni, l’Arneis e il Cortese.

Una breve descrizione sulla piramide di classificazione dei vini in Italia ci ha portato alle degustazioni:

Roero Arneis DOCG “Bricco delle Ciliegie” – Almondo – 2009
Vitigno Arneis, colore giallo paglierino, profumi floreali (fiori bianchi), frutta a polpa bianca ed esotica, ananas.
Al gusto si presenta con un buon equilibrio acido, fine, fresco e lunga persistenza minerale.
Non fa legno.

Gavi di Gavi DOCG – Picollo – 2008
Vitigno Cortese, colore giallo paglierino con riflessi dorati, profumi di frutta secca e fiori con sentori di pesca e albicocca. Sapore pieno e ricco, con note aromatiche, si abbina a tutti i piatti della grande cucina; ideale per piatti a base di pesce e come aperitivo. Vino corto ed elegante.

Chardonnay Bastia Langhe DOC – Conterno Fantino – 2008
Una scommessa, vinta, nata nel 1988 quando l’unico bianco della zona era l’Arneis;
l'obiettivo di Conterno e Fantino è stato da subito quello di puntare ad un prodotto maturo e complesso, simile ad un Borgogna, con un affinamento di molti mesi in barrique.
Grazie alla notevole struttura regge molto bene anche ad un lungo invecchiamento.
Colore giallo dorato, colpisce la consistenza, al naso mostra note minerali e floreali, con un’eleganza delicata di frutti bianchi come banana e pera, si arriva a sentori di pasticceria. In bocca emerge un’arroganza fruttata ancora non perfettamente fusa, si consiglia di aspettarlo ancora per 3-4 anni.

Sorriso Langhe DOC – Scavino – 2008
Zona di produzione Castiglione Falletto e La Morra, zone vocate alla viticoltura.
70% Chardonnay, 20% Sauvignon e 10% Viognier, fermentazione malolattica in acciaio per il Sauvignon.
Colore giallo paglierino scarico, secco, fresco, abbastanza morbido, di corpo, armonico, intenso e molto persistente con sentori di albicocca e foglia di pomodoro. Il Sauvignon si sente.
In abbinamento a carni bianche, formaggi caprini di media stagionatura, pesce al forno.

Alteni di Brassica Langhe DOC – Gaja – 1999
Sauvignon Blanc al 100%, uno dei grandi bianchi di casa Angelo Gaja.
Ha un profumo fine ed elegante e una struttura densa, decisamente equilibrato al palato.
In abbinamento a primi piatti strutturati e complessi.

Un assaggio di salumi e formaggi selezionati ha accompagnato le degustazioni.
Molto validi tutti i vini, all’ultimo non ci permettiamo neanche di dargli un voto e di metterlo in classifica, tanto sia supremo.
Tra gli altri quattro “vince” Sorriso di Scavino, anche se io ho preferito lo Chardonnay di Conterno Fantino.


La serata volge al termine, ci alziamo e ci scambiamo le nostre impressioni in maniera molto aperta e amichevole.

http://www.winetip.com/ITA/corso/piemonte-e-anche-bianchi.aspx
Ciao
GB

Commenti

Post più popolari